Non è un freddo e scontato slogan di una parte politica, ma è un impulso di forte ansia e di apprensione che nutrono molti cittadini non solo Italiani ma di tante altre Nazioni che non vogliono certo giustificare la crudele aggressione da parte della Confederazione Russa contro l’Ucraina ma vogliono solo fermare una guerra crudele che, se non ci fossero state in ballo le grandi risorse del Donbass e una ghiotta occasione per disfarsi di armi, mezzi e missili obsoleti per rinnovare gli arsenali con armi moderne e più commerciabili, forse questa tragedia umanitaria e fratricida non sarebbe neanche iniziata.
Come ho già detto un altre occasioni e l’ho ripetuto ieri sabato 18 c.m. nell’emozionante e interessante incontro alla Mammoletta, il tutto deve partire si dai gruppi pacifisti o dai Forum per la pace alfine di sensibilizzare chi crede che inviare armi sia la soluzione o chi come i giovani che forse non hanno ancora metabolizzato la pericolosità di un probabile conflitto devastante per il pianeta voluto dalle grandi lobby e dai guerrafondai. Facciamo convergere sentimenti e preoccupazioni alla Politica ad iniziare da quella locale per finire al Quirinale perché il 68% degli Italiani non è più d’accordo con l’invio di armi non perché vuole la resa dell’Ucraina ma per chiedere con incontri e manifestazioni civili un serio impegno Nazionale ed Europeo affinchè ci sia un cessate il fuoco e la fine delle ostilità.
La pace che tutti auspichiamo non ci porterà indietro nel tempo e non riporterà i confini a prima dell’invasione dell’Ucraina, ma se si vuole la pace bisogna mediare in maniera seria e costruttiva senza umiliare le parti ora in conflitto. (Dopo la II^ guerra mondiale l’Italia ha perso l’Istria e la Dalmazia e altro) Dobbiamo affiancarci all’iniziativa di pace Cinese in maniera seria e decisa perché dietro l’angolo ci sono molti siti che stanno scaldando i missili con testate nucleari.
Se chiedete a un bambino rimasto solo, e sono migliaia, nascosto da mesi nei sotterranei Ucraini senza mangiare, al freddo e senza vestiti adatti e impauriti oppure a un giovane soldato di leva Russo cosa “vorresti nell’immediato se oggi finisse la guerra” state certi che non ti chiederà dove sono i nuovi confini ma ti risponderà che vuole rivedere la sua mamma e uscire dal bunker o dalla trincea per correre libero e sicuro all’aria aperta.
Chiediamo alla politica Italiana di farsi promotrice con l’Europa per istituire una delegazione con seri progetti per far finire le ostilità e la guerra. Continuare a mandare armi dobbiamo mettere in conto che ogni proiettile o granata sparata, potrebbe colpire quel bambino Ucraino o quel giovane soldato russo assorto nelle immaginazioni di riabbracciare la sua mamma e di sdraiarsi in quei prati verdi a guardare il cielo terso senza scie di missili o aerei per bombardare.
LA PACE NON COSTA TANTO, BASTA VOLERLA.
Francesco Semeraro.