Domenica 19 marzo, dopo tre anni di stop a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, torna finalmente una delle feste più amate, sentite e partecipate della tradizione campese: il “Palio Umoristico dei Somari”. Un evento dal sapore antico, che unisce la comunità e rimanda ad un tempo ormai lontano, quando il somaro era un compagno fedele e indispensabile nel lavoro e nella vita quotidiana. Una festa folkloristica nel segno della fantasia, del divertimento e della spensieratezza, che attira persone da ogni angolo dell’isola.
In occasione di questa manifestazione, il territorio del comune di Campo nell’Elba sarà simbolicamente suddiviso in 8 rioni: Seccheto, San Piero, Sant’Ilario, Bonalaccia et Filetto, Santa Lucia, il Piano, i Macchioni e il Porto. Ogni rione schiererà il proprio fantino non professionista, che, nel campo gara allestito sulla spiaggia, dovrà cavalcare a pelo un somaro assegnatogli per sorteggio e cercare di aggiudicarsi il prezioso premio, un drappo di raso di seta, abilmente ricamato dall’artista Ariella Sapere Panvini. Com’è noto, l’indole del somaro è testarda e imprevedibile, e sarà molto divertente assistere ad una gara che potrebbe andare oltre ogni pronostico!
In paese e nelle frazioni già fervono i preparativi: la disputa dei somari sarà preceduta da una sfilata allegorica e a ciascun rione è stato assegnato un tema, che li rappresenterà nel corso del Palio. Nel corso del Palio, inoltre, saranno allestiti stand gastronomici che faranno degustare le specialità tipiche della nostra cucina elbana.
“Speriamo di aver stuzzicato la curiosità di molti” dicono dalla Proloco, che, in collaborazione e con il patrocinio ed il contributo del Comune di Campo nell’Elba, organizza questa manifestazione. “Abbiamo una grossa novità: quest’anno, siamo lieti di ospitare anche il I Palio Remiero dei Rioni Campesi, che si terrà alla vigilia del Palio dei Somari e cioè sabato 18 marzo. Abbiamo subito accolto questa proposta e pensato di abbinare, per sorteggio, le imbarcazioni ai rioni del comune, ed unire così la tradizione marinara campese alla cultura contadina del nostro territorio”.