Dalle 8 di lunedì 6 febbraio il centro storico di Portoferraio sarà attraversato dal corteo di uno sciopero di studenti: una cosa che non si vedeva ormai da qualche anno, ma che i ragazzi del Foresi, affiancati dal Forum Giovanile dell’Isola d’Elba, ritengono necessario per portare all’attenzione dell’opinione pubblica le loro problematiche. Le loro motivazioni, serie e circostanziate, sono esposte integralmente qui di seguito.
Siamo gli studenti del Foresi e vogliamo essere ascoltati. Chiediamo di avere risposte sulle istanze che da anni muoviamo alle amministrazioni locali (comunali e provinciali) per vedere riconosciuto il nostro diritto ad un ambiente scolastico sicuro, funzionale e dignitoso per tutti gli studenti.
Abbiamo infatti constatato che la situazione strutturale di Salita Napoleone è rimasta pressoché immutata nel tempo, nonostante le nostre denunce sulla sicurezza e la vivibilità di quel plesso. Negli ultimi tempi ai disagi causati da infiltrazioni, finestre aggiustate alla meno peggio, corrimano, tende mancanti, diffuso staccamento di mattonelle si sono aggiunte molte mattinate di freddo,causate da un impianto di riscaldamento vetusto che solo ora è stato parzialmente sistemato: dopo molte richieste nostre e della Dirigenza. Fino ad oggi la disastrosa situazione edilizia e strutturale del Liceo delle Scienze Umane (Salita Napoleone) è sempre stata gestita in una logica “emergenziale”, con le istituzioni competenti che si alternavano in estemporanei “interventi tampone” (come la sistemazione del tetto) capaci di risolvere il problema più evidente del momento; lasciando tutti gli altri intoccati e senza visione d’insieme. Chiediamo invece che il nostro plesso venga davvero sistemato definitivamente, con un’opera di ristrutturazione complessiva, tale da renderlo un luogo di istruzione sicuro e adatto alle lezioni.
Alla problematica di Salita Napoleone si somma la richiesta che venga finalmente rimossa (come promessoci nel 2019) la tettoia di amianto, posta nelle immediate vicinanze del Liceo Classico e Scientifico (sede del Grigolo) e rispetto alla quale domandiamo da anni un intervento risolutivo.
Le istanze locali si accompagnano alla volontà di supportare la mobilitazione nazionale, che coinvolge milioni di studenti, per chiedere una scuola diversa: più orientata alla comprensione e analisi critica, alla formazione della persona e del cittadino e non orientata all’assimilazione di nozioni e dogmi. Per chiedere questa scuola diversa partiamo chiedendo,insieme a tutt’Italia,un esame di stato diverso. Consideriamo assurdo che tre prove (un orale,un tema e una prova di indirizzo) influiscano sul 60% della valutazione di uscita. Si tratta di un sistema assolutamente irrazionale, basato sul friabile presupposto del “è sempre stato,l’esame funziona così”. Bene, noi chiediamo che funzioni in un altro modo. Un modo ragionevole, equo e soprattutto capace di valorizzare -nei crediti- il percorso formativo quinquennale della persona, che cresce, impara, riflette e ne da prova ogni giorno con compiti, interrogazioni ma sopratutto col confronto in classe. Cambiare l’esame significa aprire le porte al cambiamento della scuola, ad una didattica meno frontale, meno votata al “fare bene il compito” ma più orientata al conoscere e capire il mondo e la società.
Cambiare l’esame significa affermare un concetto tanto semplice quanto ignorato:
L’esame serve alla scuola, non la scuola all’esame.
Con queste ragioni (Salita, amianto, esame) abbiamo deciso di manifestare, domani lunedì 6 febbraio 2023 a Portoferraio: con un corteo che partirà alle 8 da piazza Cavour e proseguirà fino al viale delle Ghiaie che ospita la sede della provincia.
I Rappresentanti degli Studenti dell’Isis Foresi di Portoferraio
Il Forum Giovanile dell’Elba