Il Negozio dell’Abbondanza, il manoscritto dell’Alberti

di Marcello Camici

IL NEGOZIO DELL’ABBONDANZA A PORTOFERRAIO NEL MANOSCRITTO DI VINCENZO DEGLI ALBERTI DEL 1766

METODO DELL’AMMINISTRAZIONE

SECONDA PARTE

 

Alla relazione manoscritta di Vincenzo degli Alberti indirizzata al  granduca di Toscana, è allegata, contrassegnata  col numero 12,  la “Memoria sopra l’Abbondanza di Portoferraio “.(Vedi foto n 1)

La lettura di questa memoria  è interessante perché entra nel dettaglio sull’amministrazione dell’Abbondanza  portoferraiese .

In particolare approfondisce il prezzo della farina  e quali farine vengono usate per la panizzazione ,il tipo di pane prodotto,quali e quanti sono  gli amministratori,le spese intrinseche cioè quelle sostenute per gli stipendi  degli amministratori e delle maestranze , le spese estrinseche cioè quelle che sono state addossate all’Abbondanza ,i “ provisioneri dei grani “ personaggi importanti dell’azienda perché è da loro che dipende approvigionare la comunità di grano valutandone qualità e prezzo .Dalla qualità della farina la qualità del pane distinta in pane fino e pane di munizione . Dal prezzo della farina deriva la possibilità di maggiori o minori profitti da parte dell’abbondanza: una farina acquistata a prezzo più basso consente maggiori guadagni.

Infine fondi e capitali.

 

Così scrive Vincenzo degli Alberti:

 

“Metodo dell’amministrazione    (vedi foto n 2)

 

 

L’Abbondanza gode ella sola la privativa di vendere la farina et il pane e di comprare i grani .Quelli che raccolgono grano del distretto di Portoferraio ,a riserva di quanto può servire per nutrimento delle sole loro famiglie,non possono darlo né in pagamento dei loro debiti ne venderlo nel paese  se non all’Abbondanza che per regola costante lo paga lire una il sacco meno del prezzo al quale essa vende la farina.Per esempio se il prezzo della farina è di lire 16 il sacco di () 150,l’Abbondanza paga il grano ai particolari lire 15 il sacco.

Due sorte di farina  si vendono in Portoferraio :farina da fine di grano di Pisa,e farina da basso di grano di Maremma  o forestiero.Della prima si servono per il pane fine, e della seconda per il pane venale e di Munizione.

Il prezzo delle farine si stabilisce dal Magistrato dell’Abbondanza in proporzione del prezzo del grano e delle spese intrinseche et estrinseche  alle quali deve l’abbondanza supplire  e solo nei casi straordinari si facilita il prezzo con scapito dell’Abbondanza  per vantaggio del popolo di Portoferraio  come segue in questo anno  nel quale vendono la farina del grano comprato in Livorno  a lire 16 il sacco  che costa all’Abbondanza lire 21.14 e vendono la farina del grano di Maremma  a lire 15.10  quando all’Abbondanza costa lire 17.16.6 Fissato il prezzo delle farine si spiana il pane dal peso a proporzione di detto prezzo  secondo la tariffa prescritta.L’Abbondanza supplisce a tutte le spese di compre ,trasporti,custodia e macinatura di grani,di panizzazione e sono a suo carico tutti i ministri necessari per una tale azienda pagando ancora la pigione di molti stabili. Oltre a queste spese necessarie  sono state alla medesima aggravate  in diversi tempi molte spese annue comunitative et affatto estrinseche dalla predetta azienda. Sicchè tutte queste spese producono il necessario aomento di lire 3.10.9 per ogni sacca di grano condotto in Portoferraio al Ponte.

Il sopradetto aumento però non cade che sopra il grano che serve  per farina e pane  che si rende ai particolari mentre per il pane di munizione  che si spiana per servizio del militare e alla ciurma non solo l’Abbondanza non vi ha il minimo profitto ma molte volte vi ha sofferto della perdita.

L’utile che l’Abbondanza adunque riporta da questa negoziazione depende intieramente  dal comprare grani con vantaggio buoni,puliti e di peso e dalla esatta economia nell’amministrazione.

Le farine che dall’Abbondanza si vendono e si panizzano un anno per l’altro possono ora calcolarsi a sacca n° 10000=compreso sacca  2700= per il pane di munizione sicchè da sole sacca n° 7300 = deve procurarsi il rimborso delle spese intrinseche et estrinseche et un discreto utile per l’Abbondanza

 

Amministratori

 

Il magistrato che regola questa azienda è composto di tre anziani ,uno per ciascheduna classe e di due abbondanzieri.I primi sono a turno e si mutano ogni sei mesi I secondi sono eletti da S.A.R.  et ogni tre anni devono essere confermati come tutti gli altri ministri dell’abbondanza quando non sono  a beneplacito.

A questo magistrato ha sempre provveduto in Portoferraio come soprintendente il governatore della piazza  e detto magistrato rende conto in Firenze al Magistrato dei Nove  della sua amministrazione come per rescritto de 20 marzo 1750 .I ministri subalterni di detto magistrato dell’Abbondanza sono ,lo Scritturale,il Camarlingo,un Custode dei grani ,un Pesatore,un Procuratore dei poveri,due Deputati uno di porta di Mare et uno di porta di terra,un Bidello.

Inoltre per la vendita delle farine e per la panizzazione vi sono li seguenti ministri:

un Ministro dei forni,il Camarlingo,lo Scrivano, e le maestranze per fare il pane ,un canoviere per la vendita di pane e farina al minuto

 

Spese intrinseche

 

Le note n 1 e n 2 dimostrano li stipendi assegnati ai Ministri  dell’Abbondanza in lire 5296.10= et a quelli del negozio dei forni in lire 5502.3.4

La nota n 3 comprende le spese certe e variabili che fa l’Abbondanza annualmente in lire 24720.5= per il suo traffico.

La nota n 4 comprende le spese che fa annualmente il Negozio dei Forni  in somma di lire 3189.5.8 circa.

 

Spese estrinseche

 

Nella nota n 5 vi sono descritte tutte le spese comunitative  et estrinseche che per ordine del sovrano sono state addossate all’abbondanza restando in essa pure comprese le spese per la chiesa arcipretale e per il  convento dei PP di S Francesco che ammontano queste spese a Lire 12266.10=

(La nota n 5 dal titolo “Nota delle spese comunitative,che di comandamento di S.A.R addossate all’Abbondanza di Portoferraio in un anno e prima”Sono distinte in fisse per

Auditore,arciprete,cappellano,sagrestano,maestro di scuola,primo e secondo medico,primo e secondo cerusico,,famigli,rupulitura di pubbliche strade, fogne,cisterne, ponti fissi, marciapiedi delle mura castellane, pubbliche carceri e variabili  per il mantenimento di dodici frati loro chiesa e convento ,della chiesa parrocchiale, sanità

 

 

Fondi e capitali

 

L’anno sotto il N.C. si presenta il bilancio a tutto maggio 1765 dal quale si rileva  lo stato dell’Abbondanza era in quel tempo di lire 323099.12.2  che sono un totale 46157.12.2

Questi fondi però non sono tali da potersi tutti impiegare annualmente nel negozio dei grani  e non sono neppure tutti fruttiferi: mentre secondo la dimostrazione segnata al n 7

I fondi fruttiferi sono 11873.3.19. I crediti fra esigibili  e nella maggior parte inesigibili ascendono a totale 16619.4.5  Sicchè i capitali liberi che s’impiegano nel negozio dei grani si riducono a totale 17663 circa che sono lire 123641= Col traffico di questo capitale deve ad un tempo l’Abbondanza  supplire alle spese intrinseche ed estrinseche  che secondo il decennio ascendono a lire 42744 onde sopradetto capitale di lire 123641  conviene che lucri 34.1/2 per cento circa e per questo motivo come di sopra si è accennato conviene aggravare ogni sacco di grano condotto al ponte in Portoferraio di lire 3.10.9

Dalle notizie sin qui accennate si rileva il metodo dell’amministrazione e stato presente dell’Abbondanza di Portoferraio che sembra possa meritare ogni più speciale attenzione  non solo per il poter amministrare a quel pubblico  la farina et il pane al prezzo il più moderato quanto ancora per poter  coi profitti dell’Abbondanza supplire ad altri  pesi comunitativi che la comunità non è in grado di soffrire per mancanza di assegnamento.

Rispetto al sistema dell’amministrazione di questa azienda sembra molto bene regolato potendo fare una certa prova gl’utili che sono stati fatti in diversi tempi  che hanno prodotto i fondi attuali senza che il pubblico sia stato troppo aggravato nel prezzo delle farine  e del pane .

 

Provvisionieri de’ Grani

 

Siccome però il sicuro profitto proviene dal provvedere grano buono  et a prezzi vantaggiosi così par necessario che uno dei principali provvedimenti sia quello di scegliere degl’onorati et abili Provisionieri tanto in Grosseto quanto in Livorno che in Pisa per la compra dei grani ; e ad effetto per togliere le private vedute nella scelta di tali Provisionieri sembra ottimo il metodo già stabilito,che tali Provisionieri devono essere approvati dal Magistrato dei Nove ,del quale sarà necessario che in tutto dipenda l’Abbondanza di Portoferraio essendo il Magistrato dei Nove il legittimo canale  per il quale devono passare gl’affari dell’Abbondanza alla Finanze o al Consiglio di Stato  secondo la loro natura per farne il dovuto rapporto  a S.A.R.  essendo questo il metodo che osservano tutte le comunità e i luoghi pii laicali che sono sotto la dependenza del predetto Magistrato dei Nove del quale sarà necessario che in tutto dependa l’Aabbondanza di Portoferraio essendo il Magistrato de Nove il legittimo canale  per il quale devono passare gli affari dell’Abbondanza alle finaze  o al Consiglio di Stato secondo la loro natura per farne il dovuto rapporto a S.A.R. essendo questo il metodo che osservano tutte le comunità e luoghi pii laicali che sono sotto la dependenza del Magistrato de’ Nove”

(Carte  senza numero di pagina della memoria n 12 allegata al manoscritto Vincenzo degli Alberti. Biblioteca comune Portoferraio )

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

“La Ritrovata Memoria”, un omaggio a Mario Foresi

Dal 25 al 30 novembre l'iniziativa in occasione del centenario della Foresiana