La comunicazione porta la data del 29 dicembre 2022 e l’oggetto è il ritiro del progetto di finanza per l’intervento di riqualificazione e gestione dell’approdo turistico di Rio Marina. La firma in calce è quella del soggetto promotore: la società Riva Portese di Massimo Mongale, imprenditore romano che da anni trascorre le vacanze a Rio. Dopo più di un anno dalla presentazione del progetto, l’ultimo atto è stato quello della sospensione della proposta attraverso una mozione approvata dalla minoranza comunale e da parte della maggioranza. Un epilogo, che ha portato Riva Portese a ritirare la proposta di finanza.
Mongale, ora dice la sua: “Le motivazioni che mi avevano spinto a presentare la proposta di realizzazione dell’approdo turistico a Rio sono semplici. L’amore che provo per il paese e per la sua gente, in particolare il rapporto di amicizia che mi lega a Massimo Gori della Rio Marina Service e Nicola Gemelli della Cooperativa Esperia, con i quali ho pensato e presentato il progetto a nome di un’ATI (associazione temporanea di impresa). Volevamo fare qualcosa di importante per il paese, ma in cambio ho ricevuto solo delle offese personali ed è per questo che presenterò una querela”. C’è amarezza nelle parole dell’imprenditore, che si sente attaccato sotto il profilo personale. “Siamo tutti d’accordo nell’aver ritirato la proposta” – dice Massimo Gori, della Rio Marina Service, società che da più di vent’anni si occupa dell’approdo turistico portuale – “nonostante questo noi ci abbiamo creduto e ci crediamo ancora. Questa è una grande opportunità di sviluppo per Rio. Non solo del porto, ma anche dei voltoni, abbandonati a sé stessi da molti anni.” Il progetto così come era stato pensato dai soggetti che lo hanno promosso prevedeva infatti la riqualificazione del porto e delle concessioni di approdo oltre che la totale ristrutturazione dei voltoni per creare dei locali commerciali. Come spiega Nicola Gemelli “in ogni programma elettorale da anni c’è lo sviluppo del porto. Da qui l’input di presentare un progetto reale, pensato anche per i giovani, che se avessero voluto iniziare un’attività avrebbero trovato i locali già ristrutturati, senza dover avere l’onere di doverlo fare con un peso economico importante. Chi si sta opponendo si assume una grande responsabilità e credo che dovrà rispondere al paese intero”. Le parole dell’imprenditore riese si riferiscono ai dubbi sollevati riguardanti la trasparenza del progetto di finanza. “Ma nessuno ha mai presentato neanche un’idea per i voltoni e ora è stato detto che la concessione viene data per troppi anni, che la cifra investita che è troppo alta per il porto così come la concessione richiesta. Secondo noi gli attacchi fatti e che provengono solo da una minoranza del paese sono ingiustificati. Probabilmente in pochi hanno letto davvero il progetto o non hanno letto bene il quadro economico” – continua Gori e rassicura che – “E’ stato certificato da un ente terzo, è sostenuto da fidejussioni, è tutto fatto a regola d’arte”.
Anche per Massimo Mongale non si può parlare di non trasparenza: “la società Riva Portese ha fatto le cose per bene, avvalendosi della Tecnè di Roma, azienda con un curriculum di tutto rispetto, che ha progettato molti porti in tutto il mondo e che per Rio ha realizzato il progetto e fatto la stesura del piano finanziario senza nessun tipo di input. Dovrebbe essere ininfluente per il paese chi è che attua il progetto, meglio però secondo me, se lo fa una ditta locale come la Rio Marina Service, che conosce bene il territorio, piuttosto che un terzo che viene da fuori”.
“Inoltre,” aggiunge Gemelli “non si può neanche dire che il progetto di finanza agevoli i proponenti perché si tratta di una gara europea che apre un range di contendenti enorme, alla quale tutti possono partecipare”.
I tre soci lasciano trasparire la delusione per l’epilogo dell’idea del porto turistico, ma soprattutto per gli attacchi ricevuti. Tra loro si fa largo l’idea che si possano trattare di attacchi politici che vanno contro gli interessi della comunità riese. “Tutte le progettualità della giunta Corsini – racconta il legale rappresentante della Cooperativa Esperia – sono contestate. Vedi lo spostamento del mercato settimanale che ha visto la formazione di un comitato per bloccare la decisione, oppure la galleria alle miniere, sono venuti fuori i pipistrelli. Questa è politica che blocca il paese, le attività commerciali, le possibilità di lavoro. Sono convinto – continua Gemelli – che lo sviluppo del porto avrebbe fatto rivivere tutto il paese.”
È ben visibile infatti, dagli avvenimenti dell’ultimo mese, il clima sfavorevole che si è creato intorno alla proposta di un finanziamento privato. L’imprenditore riese aggiunge a tal proposito che sono pochi coloro che criticano, la maggior parte, e lo vediamo dai social, non hanno apprezzato la scelta del consiglio comunale di sospendere il progetto, basta anche andare in paese per capirlo”. È d’accordo anche Gori che ribadisce che “si tratta di una manovra politica. Le conseguenze per il comune di Rio tutto, compresa la frazione del Cavo saranno gravi. Purtroppo – continua- non ci sono molti imprenditori locali con le risorse economiche necessarie per un investimento del genere sul territorio e gli investitori che vengono da fuori, visto il clima, porteranno i loro capitali altrove.”
A quanto pare, è molto chiaro che l’avvicinarsi della fine del mandato Corsini sta influendo nel risultato finale di una partita che lascerà strascichi importanti per il paese. I tre soci fanno fatica ad accettare la situazione. Tanto che Gori riprende il discorso dicendo “Le motivazioni di chi è contro sono risibili, lo dimostra il fatto che nel 2019 il sindaco Corsini e l’allora presidente dell’Autorità Portuale (Corsini anch’egli ndr) avevano firmato un protocollo d’intesa dove si sugellava l’intenzione dei due enti di intraprendere un percorso di sviluppo del porto turistico con un progetto di finanza”. E continua, questo è stato studiato sul nuovo disegno del porto che segue l’adeguamento tecnico funzionale dell’Autorità del Sistema Portuale, esistente da prima del 2019. Solo ora è venuto fuori che l’adeguamento tecnico funzionale non piace perché insabbia il porto . Effettivamente, viene da chiedersi perché questo non sia stato detto prima. Nonostante la difficile situazione, gli attacchi ricevuti e la delusione dei tre imprenditori loro “non mollano” e lo dicono all’unisono. “Vogliamo bene al paese, ci crediamo, e speriamo in uno sviluppo del posto dove siamo nati e cresciuti. C’è molta amarezza, ma siamo coscienti che la colpa non è assolutamente di Rio. Non è lui il responsabile di ciò che sta succedendo ma sono pochi e questi pochi si stanno prendendo la responsabilità di tutto un paese.”
Cronaca L'intervista
Porto di Rio, “Ecco perché abbiamo ritirato la proposta”
“Un'opera importante, in cambio solo attacchi. Rio ci rimetterà per colpe non sue”
2 risposte a “Porto di Rio, “Ecco perché abbiamo ritirato la proposta””
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Marco
Una grandissima occasione persa, questo paese non si merita niente!
23 Gennaio 2023 alle 23:47
Marino Gori
Questo dimostra che i Riesi non voglio il bene del paese e meglio che non aggiunga altro.
15 Gennaio 2023 alle 11:00