Nella serata del 10 gennaio, un giovane esemplare di tartaruga marina, apparentemente una Caretta caretta, è stata trovato morto sulla spiaggia del Lido di Capoliveri, lato est. Il ritrovamento trae origine da una serie di segnalazioni sui social media e chat che sono arrivate anche a Legambiente Arcipelago Toscano.
Con il coordinamento di Isa Tonso, responsabile del progetto Tartarughe Marine Legambiente Arcipelago Toscano, e di Cecilia Mancusi di ARPAT Toscana e l’intervento di due guide del Parco Nazionale: Roberto Barsaglini di Legambiente e Valeria Paoletti dell’Associazione ElbAMare di Cavo, è stata recuperata la carcassa del rettile marino per provvedere alla sua conservazione e al successivo invio gli organi competenti, che svolgeranno accertamenti sulle cause della morte del rettile marino.
Barsaglini sottolinea che «Da un’analisi sommaria si tratta di un giovane esemplare, morto da poco, 30/35 cm di lunghezza del carapace, con presenza di una lenza da pesca ingerita che la attraversa completamente (entrata dalla bocca e fuoriuscita dalla cloaca) e che si era aggrovigliata ad una corda che legava insieme alcuni rami d’albero. Verosimilmente, il tutto ha portato alla creazione di una trappola che, con l’ulteriore complicità delle mareggiate dei giorni scorsi, si è rivelata mortale per questa giovane tartaruga marina».
Da quanto riferito ai volontari intervenuti per recuperare la tartaruga da alcuni frequentatori della zona, sembra che il povero animale si aggirasse nel golfo del Lido già da alcuni giorni: se il fatto fosse stato adeguatamente segnalato forse avrebbe avuto qualche chance di essere recuperato vivo e adeguatamente curato. Legambiente Arcipelago Toscano coglie l’infausta occasione di questo ritrovamento per ricordare che una semplice e tempestiva segnalazione alla Capitaneria di Porto, al numero 1530, come indicato anche sui cartelli ubicati un po’ su tutte le spiagge elbane, può contribuire ad evitare tristi epiloghi come quello del Lido di Capoliveri.
Le tartarughe marine sono animali che popolano la Terra da epoche remote, ma sono sempre più seriamente minacciate dalle attività umane, sensibili al disturbo del turismo nelle zone di riproduzione, alla pesca accidentale, all’inquinamento e in particolare di quello da plastica. Ogni anno un numero enorme di questi pacifici rettili marini muore a causa di tutto questo e molti, quando vengono visti in difficoltà, potrebbero essere salvati con una semplice telefonata. Come diceva un vecchio e fortunato spot pubblicitario “Una telefonata allunga la vita!” e per la povera tartaruga del Lido avrebbe potuto essere così.