Michelangelo Zecchini ha pubblicato on line su Academia.edu un articolo sul celebre vaso greco firmato dal vasaio/pittore Aristonothos, trovato a Cerveteri e oggi conservato presso i Musei Capitolini. La cronologia del cratere si aggira intorno al 650 a. C., un’epoca in cui i mercanti della Grecia, e in particolare dell’Eubea, cominciarono a posare gli occhi e le loro mire anche sulle miniere dell’Elba.
Su una faccia del cratere è dipinta la nota scena di Ulisse che, aiutato dai suoi compagni, acceca il gigante Polifemo (Odissea, libro IX, versi 380-82), mentre sull’altra faccia è rappresentata una battaglia navale fra due imbarcazioni. Le due scene sono state studiate nel tempo dai più accreditati studiosi di arte greca ed etrusca con interpretazioni anche molto diverse fra di loro. Zecchini le mette a confronto e introduce e commenta un’esegesi originale, simbolica e cosmica, dovuta al prof. Mario Preti, conosciuto sull’isola per aver esaminato le locali fortezze d’altura etrusche alla luce della matematica delle origini.
È possibile leggere o scaricare il lavoro di Zecchini al seguente link:
https://www.academia.edu/92476181/IL_CRATERE_PROTOATTICO_DI_ARISTONOTHOS_LETTURE_DI_IERI_E_DI_OGGI