Oggi è il 25 novembre, la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.
Numerose le iniziative promosse dai comuni elbani, che proseguiranno anche nei prossimi giorni, a sottolineare che il 25 novembre non è solo una giornata dal forte valore simbolico, ma deve essere uno sprone ad una riflessione e ad un’azione continuata nel tempo, perché la violenza di genere non sia trattata come un’emergenza, ma come un problema strutturale.
A Portoferraio, presso l’ITCG “Cerboni”, è stata inaugurata una nuova panchina rossa, posta proprio all’entrata della scuola nel giardino realizzato dai ragazzi e dalle ragazze dell’indirizzo Agrario. A scoprire la panchina, la Dirigente Scolastica Lorella Di Biagio, il presidente del Consiglio d’Istituto Roberto Mancusi e l’assessora del Comune di Portoferraio Chiara Marotti. Contestualmente, gli studenti hanno partecipato ad un contest artistico sul tema della violenza di genere. Vincitori sono stati: per i disegni, Alessandra Lamarca; per le poesie, Aurora Mazzei; per la foto, Alessandro Bruno; per la musica, Demetra Tegas. La giuria era composta dalla presidente, la prof.ssa Delia Scotto, la fotografa Claudia Colnago, la prof.ssa Lucia Taccola, Stix Stefano Regini dell’Edicola Elbana e la prof.ssa Maria Gisella Catuogno.
Nella sede di Concia di Terra dell’“ISIS Foresi”, invece, le “Perle dell’Arcipelago” hanno messo in scena un emozionante spettacolo sulla violenza contro le donne intitolato “Vietato morire”: attraverso le parole, la musica e la coreografia, hanno voluto rappresentare il significato profondo di questa giornata.
I dati, diffusi dalle Nazioni Unite, parlano chiaro: nel mondo, e almeno una volta nella vita, 1 donna su 3 subisce violenza di tipo fisico, sessuale, psicologico ed economico. Ogni ora, almeno 5 donne vengono uccise da un loro familiare. Solo in Italia, il numero dei femminicidi, dall’inizio dell’anno, ha superato la quota 100: 1 donna uccisa ogni 72 ore, nella metà dei casi per mano del partner. Rispetto al 2021, gli stupri sono aumentati del 9%. Reati come il revenge porn coinvolgono per circa il 60% le donne. Negli ultimi 3 anni, secondo i dati dell’Azienda Usl Toscana nord ovest sugli accessi al percorso “Codice rosa”, sono aumentate le segnalazioni di vittime di violenza o abusi, complice, purtroppo, il lockdown, che per molte donne ha rappresentato una vera e propria prigione.
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