Un grave incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze molto peggiori, è accaduto alle 16:40 di sabato 12 novembre nel comprensorio di Capo d’Arco, nel comune di Rio.
Un gruppo di moticiclisti a bordo di moto da enduro era giunto a poche centinaia di metri dalla fine del percorso sterrato, quando uno di loro ha perso il controllo della moto impattando frontalmente un albero e cadendo rovinosamente. L’uomo, un motociclista elbano di 38 anni, molto esperto, è stato immediatamente soccorso dai suoi compagni che hanno attivato il 112 dando la precisa dinamica dell’evento e la localizzazione.
Dopo averlo messo in sicurezza, gli altri tre enduristi hanno subito capito che il loro compagno aveva riportato un serio trauma alla gamba destra ed hanno provveduto immediatamente ad immobilizzarla; nel frattempo, continuavano a comunicare ai soccorritori in arrivo dettagli importanti e ad organizzare con la moto una staffetta per permettere l’arrivo sul posto dei soccorsi. Sul luogo dell’incidente è arrivata l’ambulanza della Croce Rossa Italiana della postazione PET di Rio insieme all’automedica da Portoferraio.
L’equipaggio della CRI ha subito confermato l’entità dell’incidente riscontrando una frattura esposta del femore.
Dopo le operazioni di stabilizzazione del ferito, con l’arrivo dell’ equipe sanitaria della automedica che ha provveduto alle terapie immediate i soccorritori hanno provveduto a trasportare del ferito dal bosco all’ambulanza.
Successivamente con il personale sanitario a bordo è stato effettuato il trasferimento in ospedale a Portoferraio dove il preallertamento del Pronto Soccorso ha fatto si che arrivato in shock room il motociclista fosse immediatamente trattato.
Si può tranquillamente affermare che il centauro, dopo un simile impatto frontale con un albero e una caduta rovinosa in un bosco, ha fortunatamente riportato “solo” una brutta frattura scomposta del femore. L’abbigliamento protettivo indossato, dal casco alle protezioni pettorali, dalle protezioni delle anche alle ginocchiere e i pantaloni hanno fatto si che i danni ad organi sensibili (testa e torace) fossero scongiurati.
Altrettanto fortunatamente hanno dimostrato un’ottima preparazione anche i componenti dell’intero gruppo di motociclisti, che hanno saputo immobilizzare la gamba, comunicare dettagli importanti e organizzare con la moto una staffetta per permettere l’arrivo sul posto dei soccorsi