Gli Orti: un monumento all’indifferenza.
Povertà, disagio sociale, emarginazione, periferie degradate.
Sembrano la trama di una serie su Netflix o comunque il racconto di realtà lontane delle quali è difficile percepire concretamente l’esistenza per la distanza che l’immagine televisiva spesso riesce a creare, dando la sensazione che quello che lo schermo contiene sia qualcosa di diverso dalla vera vita delle persone.
Poi un giorno inciampi in una verità sconvolgente.
Quella realtà è dietro l’angolo della strada e l’hai sfiorata quotidianamente senza accorgertene, proprio perché nessuno lì strilla né richiama l’attenzione.
Mi riferisco alla realtà degli Orti a Portoferraio, una sorta di accampamento che per molti è peraltro una soluzione, l’unica per dare un tetto ai propri figli o comunque avere un posto dove continuare a sperare che qualcosa cambi.
Le istituzioni lo sanno ma nessuno da anni fa niente, almeno per rendere vivibile una situazione al limite anche sotto il profilo dei rischi idrogeologici e delle condizioni sanitarie evidentemente e platealmente inesistenti.
Da anni nessuno trova una soluzione e a chi sommessamente chiede risposte si propina il solito alibi: ma è tutto abusivo!
Motivo valido per ignorare e per non prendere a cuore tra le priorità di un amministrazione una situazione di emergenza abitativa che compromette la dignità di un paese.
Eppure per ritrovarla basterebbe prendere esempio proprio da chi si inventa la vita in condizioni così precarie e non perde la voglia di guardare avanti.
Disagio sociale, gli Orti: un monumento all’indifferenza
di Paola Mancuso
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