È stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell’intercomunale di Protezione civile Elba occidentale un accordo con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Firenze e con la Fondazione Parsec-Parco delle Scienze e della Cultura per il monitoraggio sismo-acustico dell’Isola d’Elba.
La collaborazione è finalizzata allo studio dei “boati” che periodicamente scuotono il territorio elbano dei quali ancora non si conoscono le cause.
L’origine e la natura di tale fenomeno, che interessa soprattutto la zona meridionale dell’isola, non è mai stata chiarita e ha suscitato non pochi interrogativi.
“I boati si ripetono da almeno una decina d’anni con una frequenza variabile da uno a più episodi durante l’anno, talvolta con intervalli di pochi minuti – spiega Gianmario Gentini, tecnico della Protezione civile Elba occidentale -. Nel tempo sono state formulate numerose ipotesi come quelle che fanno riferimento a possibili attività militari nel canale di Corsica, eruzioni sottomarine di gas o gli aerei che superano il muro del suono. Poi ci sono anche ipotesi più fantasiose – continua Gentini – come ricerche scientifiche sui fondali dell’Elba o i test di nuove armi segrete”.
Nessuna di queste ipotesi ha mai trovato riscontro per la mancanza di dati oggettivi che consentissero
la precisa localizzazione spaziale e temporale dei boati.
Adesso con questo accordo il Dipartimento di Scienze della Terra e la Fondazione Parsec saranno installati alcuni strumenti scientifici in grado di registrare e misurare questi forti rumori atmosferici. “Considerata la natura prevalentemente acustica e la componente in bassa frequenza dei boati percepiti – continua Gentini – verranno impiegati alcuni microfoni disposti secondo una geometria particolare in grado di registrare suoni tra 0.01 e 100Hz. Insieme al segnale acustico verranno raccolti anche i segnali sismici,registrati da una stazione sismica appositamente installata vicino ai microfoni”.
L’accordo prevede che i dati sismici siano confrontati con quelli della stazione sismica della rete nazionale di San Piero in Campo e, una volta acquisito il dato verrà digitalizzato e trasmesso in tempo reale tramite un modem 4G a Firenze, presso la sede del Dipartimento, per le elaborazioni.
La doppia registrazione sismica e acustica consentirà di localizzare esattamente il punto di provenienza dei
boati, la loro intensità e le caratteristiche.
Il monitoraggio avrà una durata di almeno 6 mesi, qualora non dovessero essere registrati boati, il periodo
verrà prolungato per altri 6 mesi. Nel momento in cui si registrerà un evento esplosivo verrà redatto un
rapporto sulla descrizione e localizzazione dell’evento da trasmettere alla Protezione civile elbana.
Da evidenziare che l’accordo sottoscritto costituisce una cooperazione tra enti finalizzata a garantire
di una funzione di servizio pubblico quale la sicurezza ambientale, per questo motivo l’onere a carico delle Amministrazioni elbane sarà rappresentato solamente dal rimborso delle spese sostenute dai due enti scientifici per l’installazione e la gestione della strumentazione impiegata, senza altro compenso per il servizio effettuato.