, La lettera

“I nostri diritti continuano ad essere calpestati”

"La nave delle 9.30 è partita alle 10.20. Sono arrivato a Piombino alle 12.00"

La foro delle 11.54 con le auto ancora in garage

Ho voluto ragionarci sopra prima di scrivere questa lettera. Non è l’ennesima protesta/polemica, ma una riflessione su come noi elbani riusciamo a abituarci ai cattivi servizi che ci vengono proposti e ai quali non sappiamo opporci con le dovute fermezze e con le azioni che di conseguenza dovremmo attuare. Ecco i fatti sui quali vi invito a ragionare. Avevo fatto il giorno prima,  il biglietto per la nave delle 9.30 del 30 settembre. Mi sono presentato al porto di Portoferraio per imbarcare sulla Moby, ma ecco il primo problema, la nave è arrivata talmente in ritardo che prima che potessero sbarcare i mezzi provenienti da Piombino e imbarcare quelli che dovevano partire, che intanto si riversavano sul porto (immagino anche quelli delle navi seguenti), infatti la nave era “stivata”, siamo partiti alle 10.20. a mezzogiorno, non eravamo ancora sbarcati a Piombino, la  foto che allego è stata scattata nel garage qualche minuto prima. Nessun avvertimento sui ritardi, nessuna notizia sul perché, niente di niente. Inutile telefonare in biglietteria o al call center nessuno sa nulla e gli avvisi ai passeggeri vengono fatti solo se il ritardo supera le due ore. Avevo un appuntamento a Pisa alle 11.30 naturalmente saltato. Ecco, poi leggo che la Regione Toscana ha informazioni diverse sulla puntualità e l’efficienza dei trasporti marittimi che collegano l’isola al continente. Allora mi domando se questa mia che invio direttamente alla Regione possa, non dico convincerli ma almeno insinuare il dubbio che non è come dicono loro. Sono una persona civile, con una educazione civica specchiata, quindi mi limito solo a farvi (ci) riflettere su come siamo trattati e cosa rappresentiamo noi elbani. Il servizio marittimo è per noi vitale, bisogna che qualcuno difenda i nostri diritti da sopraffazioni.

E.L.

 

 

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