A scuola di Entomologia nel Parco, il resoconto

Hanno partecipato 14 studenti universitari, tre giornate fra Elba e Pianosa

 

La prima Summer School di Entomologia in Italia si è svolta dal 9 al 11 settembre tra l’isola d’Elba e l’isola di Pianosa. Campo base della Scuola è stato il NatLab del Forte Inglese a Portoferraio dove sono stati accolti 14 studenti universitari (alcuni laureati), provenienti dal Trentino alla Calabria. I partecipanti sono stati selezionati per curriculum, campo di interesse e motivazione alla partecipazione.

Nel corso delle 3 giornate si sono svolte sia attività in campo che in laboratorio, utilizzando le attrezzature e la collezione entomologica conservata al NatLab. L’uso di questi strumenti ha permesso agli studenti di apprendere le pratiche fondamentali di osservazione, preparazione e conservazione dei campioni.

Durante le uscite sul campo gli studenti sono stati addestrati all’uso degli strumenti entomologici di ricerca (retino da sfalcio e per insetti acquatici, ombrello entomologico, aspiratore). Inoltre, sono state mostrate loro alcune tecniche di monitoraggio come le trappole a caduta, utili per campionare artropodi camminatori terrestri (pitfall-traps) ed hanno potuto sperimentare le particolari tecniche di ricerca notturne, come la caccia con luci UV e la ricerca diretta con le lampade. In quest’occasione, presso l’area umida di Mola, è stato rinvenuto un esemplare di Natula averni, un piccolo grillo che vive esclusivamente in prossimità del mare, uno degli ortotteri più misteriosi d’Europa per l’estrema difficoltà nell’avvistarlo.

Altra esperienza proficua per gli studenti è stata presso il Santuario delle Farfalle del Monte Perone dove, con le tecniche di campionamento apprese, hanno potuto rinvenire interessanti specie di coleotteri xilofagi (le cui larve si nutrono di legno), imenotteri (vespe-api), lepidotteri (farfalle) e numerosi ditteri (mosche).

La Summer School si è conclusa nella splendida cornice dell’isola di Pianosa dove i ragazzi hanno dimostrato di aver fatte proprie le tecniche di campionamento e l’uso degli strumenti entomologici, gestendosi in autonomia lungo i sentieri e tra la vegetazione dell’isola. Tra le molte specie incontrate, merita una nota particolare il rinvenimento di un esemplare appartenente alla famiglia dei Reduviidae (Cimici predatrici) fino ad ora sconosciuta per l’Arcipelago Toscano. La specie è stata fotografata ed inserita nella piattaforma digitale iNaturalist. Già solo poche ore dopo, l’immagine ha destato l’interesse di uno dei massimi specialisti di questa famiglia e l’importante dato registrato sarà oggetto di una pubblicazione scientifica.

Il format della Summer School è completamente nuovo e non ha eguali in Italia: il livello altamente formativo è costituito dall’occasione unica di mettere a contatto diretto, sul campo e in laboratorio, gli studenti appassionati di questa materia con esperti di rilevanza nazionale. Erano infatti 8 gli studiosi provenienti da Università e Musei di tutt’Italia, ognuno specializzato in particolari ordini di insetti: Leonardo Dapporto (Lepidotteri), Leonardo Forbicioni (Coleotteri Curculionidei), Marco Bonifacino (Imenotteri, Lepidotteri, Ditteri Sirfidi), Antonio Belcari (Ditteri), Michele Zilioli (Imenotteri Crisidi, Coleotteri), Cinzia Monte (Coleotteri Elmidi), Luca Bartolozzi (Coleotteri Lucanidi), Enrico Ruzzier (Coleotteri Tenebrionidei).

L’obiettivo principale che la Summer School ha saputo centrare è stato quello di raccogliere giovani studenti interessati allo studio tassonomico e morfologico degli artropodi per farli diventare i tassonomi di domani. Quella del tassonomo è una figura ormai in fortissima diminuzione e si è creato un vuoto generazionale piuttosto evidente in questo campo. La Summer School ha messo in contatto diverse generazioni con lo scopo di trasferire le conoscenze e le capacità ai giovani entomologi di domani.

La Summer School è stata ideata da World Biodiversity Association, Nuovo Gruppo Entomologico Toscano e Successione Ecologica ed è sostenuta dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Allo studio l’ipotesi di replicare l’esperienza anche per la prossima primavera, cercando di trasformarla in un appuntamento annuale che possa diventare il punto di riferimento per giovani ricercatori.

 

 

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