Paola Mancuso, già sindaco di Rio Marina, ha inviato oggi una lettera aperta al Sindaco del Comune di Rio in merito al fosso di Nisporto, che riceviamo e pubblichiamo integralmente.
Egr. Sig. Sindaco,
Scrivo la presente con l’intento di sottoporre alla Sua attenzione la riflessione di una cittadina che ha avuto l’onere e l’ onore di svolgere al servizio del paese il ruolo di Commissario Straordinario per la messa in sicurezza delle aree minerarie di Rio Marina – su nomina della Presidenza del Consiglio dei Ministri – nell’ambito di una esperienza dalla quale ho tratto conoscenza degli strumenti dell’emergenza constatando la loro efficacia in una situazione di grave pericolo incombente sull’abitato del paese a seguito dell’inerzia protrattasi negli anni in mancanza di interventi di consolidamento del versante ex minerario.
Ma del resto sono certa che – visti i più alti incarichi dal Lei rivestiti – comprenderà e spero condividerà quanto vado a dirle.
Come ben saprà l’Isola d’Elba ha affrontato negli stessi anni il problema della messa in sicurezza del territorio a seguito di gravi eventi alluvionali che hanno messo in luce la sua fragilità sotto il profilo idrogeologico.
Anche il nostro ha rivelato i limiti di uno sviluppo pregresso in alcuni casi poco sensibile a tali prioritarie esigenze, ponendo di fronte evidenti criticità ed allo stesso tempo scrivendo una priorità nelle agende amministrative dei futuri (da allora) amministratori del versante orientale dell’isola.
La loro esecuzione non si è peraltro verificata in modo uniforme e proprio nell’ambito del comune di Rio esiste ancora una grave emergenza idrogeologica (purtroppo non la sola) che non può attendere ulteriormente una soluzione, soprattutto alla luce del fatto che la relativa consapevolezza non può tradursi in un intervento tardivo di fronte a quelle che sentiamo troppe volte definire “tragedie annunciate”.
Mi scuso preventivamente per il caso in cui le circostanze che vado a segnalarle fossero già oggetto di interventi dell’amministrazione che non posso che auspicare e plaudire in uno spirito di costruttiva collaborazione ed impulso al positivo esito della questione.
Si tratta della situazione conseguente alla mancata attuazione del progetto a suo tempo previsto per la messa in sicurezza del fosso di Nisporto per la quale – a prescindere dai profili di carattere erariale inerenti il mancato impiego delle risorse pubbliche destinate all’intervento – emergono profili di rischio più volte segnalati dai tecnici comunali competenti e dalle amministrazioni preposte alla valutazione del rischio idraulico ed idrogeologico e soprattutto denunciati sette anni fa dall’allora amministrazione di Rio nell’Elba guidata dal Sindaco Claudio De Santi (la documentazione è facilmente rinvenibile agli atti del Comune di Rio e comprende alcuni studi per l’individuazione di soluzioni progettuali risolutive redatti dal Dott. D’Oriano).
Non è ulteriormente concepibile il protrarsi di una inerzia che ha già comportato il venir meno delle necessarie risorse e che non può comunque mettere ulteriormente a rischio la sicurezza dei cittadini.
La previsione di interventi edificatori nelle aree destinate all’intervento o in quelle ad esse limitrofe pare essere il principale ostacolo all’esecuzione dell’originario progetto, sino ad oggi attuato limitatamente alla realizzazione di un tombamento a valle che – in assenza di altre misure a monte – non solo non ha risolto ma ha aumentato esponenzialmente il rischio a fronte di eventi comunemente definiti “eccezionali” ma che purtroppo la recente storia del cambiamento climatico non consente di continuare a ritenere tali.
Mi sia consentito rappresentare la convinzione che solo gli strumenti dell’emergenza attivabili su richiesta del Sindaco di Rio, possano – alla luce della situazione attuale – condurre ad una soluzione del problema in tempi rapidi ed a fronte di un effettivo pericolo comunemente associato agli interventi di Protezione Civile, presupposto dell’uso di poteri autoritativi nei confronti di qualsiasi ostacolo tecnico amministrativo si frapponga alla prioritaria soluzione del problema.