Contro il virus dell’anglomania credo che non esistano vaccini efficaci. Sempre peggio.L’Accademia della Crusca conduce da tempo una battaglia contro l’anglicizzazione della nostra lingua. Lo scorso anno il Presidente Claudio Marazzini ha parlato di “imbarazzante invasione di parole straniere, quasi tutte inglesi, che ci sommerge”. Sul sito dell’Accademia ho letto un lungo elenco di parole inglesi che potrebbero essere perfettamente sostituite con parole prese dal nostro più che generoso vocabolario.In questi ultimi giorni ne ho lette alcune non comprese in quell’elenco.
Anziché scrivere “gruppo di esperti” l’estensore di un articolo che ho letto sul quotidiano La Repubblica, ha pensato bene di usare al posto di “gruppo” la parola inglese “panel”: “panel di esperti” Mai conosciuta e quindi sono stato costretto ad azionare Google.
Certi lavoratori stanno vivendo un periodo brutto sul piano economico. Non guadagnano abbastanza da superare la soglia di povertà. Sono “lavoratori poveri”? No, che diamine, sono “working poors”!
In un articolo di condanna della denigrazione dell’aspetto fisico di una persona l’autore è ricorso all’espressione inglese “ body shaming”. E quindi ha scritto che non si deve “fare body shaming nei confronti di una persona” e non, più semplicemente, che non si deve “denigrare l’aspetto fisico di una persona”.
L’Azienda servizi ambientali, ASA, in un recente comunicato ci ha fatto sapere di aver concluso “l’indagine customer satisfaction del cliente del servizio idrico”. Ora “customer satisfaction” significa, se non vado errato, “soddisfazione del cliente/dell’utente”. Non sarebbe stato più semplice e soprattutto chiaro scrivere che ASA ha concluso una “indagine sulla soddisfazione ( o sul gradimento) degli utenti del servizio idrico“?
La smania di ricorrere a parole o espressioni inglesi ha infettato anche il mondo della politica. Ho ricevuto, per posta elettronica,l’annuncio della visita del Segretario nazionale del P.D. Letta a S.Miniato, il 27 luglio scorso, che iniziava con uno stupefacente “Save the date”. Dal momento che quell’annuncio era rivolto ovviamente ad un pubblico di cittadini italiani che il 25 settembre prossimo dovranno andare a votare, non era il caso di scrivere in italiano:”Salva (o ricorda) questa data”?