Dalla sua nascita avvenuta a Portoferraio nel 1864 ,la società operaia di mutuo soccorso ebbe diffusione perdurando fino agli inizi del secolo novecento quando con la presenza degli altiforni gli operai si organizzano nelle leghe operaie. Qui si parla di questa sua diffusione con l’adesione di Giuseppe Garibaldi, si parla dei problemi che sono stati di ostacolo alla diffusione, dei principi contenuti nello statuto della società.
SECOLO VENTESIMO.
DIFFUSIONE DELLA SOCIETA OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO A PORTOFERRAIO.
Terza parte
Dal libretto matricolare del dr. Marini a lui rilasciato nel 1907 si apprende che a Portoferraio la società operaia di mutuo soccorso fu solennemente inaugurata l’8 gennaio 1865 e che il primo consiglio direttivo era costituito dall’ avv Cesare Hutre,presidente ,dall’ avv. Eugenio Fossi,vice presidente,dal dott Cesare Cestari ,segretario,da Giuseppe Tarabella ,vice segretario,da Angelo Senno,cassiere,dal dott. Michele Mattiozzi,medico.
Dallo stesso libretto matricolare del dr Marini si apprende che presidente onorario fu acclamato Giuseppe Garibaldi, il quale scriveva da Caprera:
“Caprera 22 febbraio 1866
Cari fratelli operai
Vi ringrazio e accetto commosso la nomina a Presidente onorario della Vostra Società.La formazione di Gruppi Operai in ogni paese d’Italia sono tante cittadelle di progresso e mi rispondo dell’avvenire.
Giuseppe Garibaldi ”
Sin dal suo sorgere la vita della società non fu facile.
C’erano problemi già presenti nell’adunanza dell’aprile 1865, pochi mesi dopo la solenne inaugurazione :
Società di mutuo soccorso fra gli operai elbani
Adunanza del 16 aprile 1865
Presidenza Hutre
La seduta è aperta alle ore 11 antim.
Il Presidente annunzia.come vi sieno alcuni soci,che hanno finora trascurato di presentarsi a ricevere il loro libretto di società .biasima altamente la loro condotta, e propone sia nominata una commissione a capo della quale il socio Pasquale di Francesco Delbono, allo scopo di stimolare questi soci indolenti a mettersi in regola col cassiere,o in caso diverso sottoporsi ad essere radiati dall’Albo dei componenti la Società Operaia.
Viene approvato”
(Cfr. pg 7 di “La patria libera,Rivista periodica elbana.”20 maggio 1865.Biblioteca comune Portoferraio)
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(Trafiletto in pg 7 di “La patria libera,Rivista periodica elbana.”20 maggio 1865.Biblioteca comune Portoferraio)
Ma nonostante i problemi la societa soprravvive e riesce a superare il traguardo del secolo decimo nono sbarcando nel ventesimo,il novecento.
Nel 1907 ,cinquantatrè anni dopo la fondazione,la società operaia di mutuo soccorso era viva e vegeta a Portoferraio.
Lo attesta il numero 75 d’iscrizione del libretto matricolare del dr Eugenio Marini.
Ma non è solo dal numero degli iscritti che lo si evince quanto dalla lettura dello statuto si capisce come scòpi ed ideali e i motivi siano vivi nello statuto del 1907.
Il primo statuto sociale reca la data 15 aprile 1866.
Fu poi modificato il 27 novembre 1887.
Nel libretto matricolare del dr Marini è riportato per intero lo statuto vigente nel 1907. (vedi foto)
(Prima pagina dello statuto della società operaia di mutuo soccorso di Portoferraio.1907.Inv 45632.Biblioteca comune Portoferraio )
53 articoli suddivisi in dodici Capitoli a firma T. Senno,presidente, A.Pagnini,segretario .
I primi articoli dello statuto stabiliscono che alla società possono appartenere cittadini e cittadine d’ogni professione e condizione e che la società ha per scòpo di soccorrere con sussidio giornaliero i soci in caso di invalidità al lavoro per malattia o per vecchiaia. E’ sancito che la società operaia di mutuo soccorso debba mantenersi estranea a qualunque questione politica ,religiosa o amministrativa “ma non può disinteressarsi affatto dei problemi economico-sociali che nella cerchia dell’isola dell’Elba o fuori si impongono per la loro importanza all’attenzione pubblica”
Preziosi scrive che i principali scòpi della società erano :“.. la dignità personale, l’economia, la previdenza in famiglia,la solidarietà di sussidio,la moralità,l’istruzione,le discusssioni,il suffragio palese,il lavoro elevato a merito..”
( Cfr. pg 154-155 di “Fermenti patriottici,religiosi e sociali all’isola d’Elba (1821-1921)” A Preziosi.Olschki editore.Firenze .1976)
MARCELLO CAMICI