Si cerca con robot subacquei la donna dispersa al Giglio

A quattro giorni dall'incidente aumentano gli sforzi per rinvenirne il corpo

Sono proseguite per tutta la mattinata di martedì 26 luglio, purtroppo ancora con esito negativo, le ricerche della donna dispersa in mare a seguito della collisione avvenuta, nel tardo pomeriggio di sabato scorso, tra un motoscafo e una barca a vela nelle acque al largo dell’Argentario.
Le operazioni, gestite dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Livorno, hanno visto anche ieri impegnati mezzi navali e aerei della Capitaneria di Porto per passare al setaccio un più ampio specchio di mare con la speranza di intercettare la naufraga ancora in vita.
Le aree di ricerca sono il frutto di accurati studi di venti e correnti presenti in zona che, con scrupolo, i militari stanno costantemente monitorando nella loro evoluzione. E’ stato emesso anche uno specifico avviso ai naviganti affinché tutte le navi in transito prestino la massima attenzione, concorrendo al rinvenimento della dispersa.
Al fine di ampliare il campo delle ricerche e ridefinire le strategie d’intervento anche in relazione ai tre giorni trascorsi dal tragico evento si è tenuto, nel corso del pomeriggio, un incontro operativo tra la Guardia Costiera e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Grosseto.
A partire da oggi, infatti, le ricerche sinora condotte in superficie con mezzi navali e aerei saranno estese anche ai fondali marini che, nel luogo del sinistro, sono variabili fino a 100 metri.
Pertanto il nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di Napoli, unitamente ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco, attraverso l’utilizzo di mezzi di ricerca subacquei (R.O.V. – Remotely Operated Vehicle) che consentono di raggiungere considerevoli profondità, effettueranno ricerche strumentali nella colonna d’acqua e nei fondali sottostanti il punto di collisione, al fine di verificare la presenza di eventuali obiettivi.
Continuano contestualmente le attività di indagine coordinate dalla Procura di Grosseto da parte dei militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano per accertare le dinamiche e le cause di quanto accaduto.

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