Un fenomeno piuttosto inquietante si sta verificando in alcune zone di immersione dei sub nel versante occidentale dell’isola d’Elba, in particolare nel mare vicino Marciana Marina. Si tratta di ripetuti avvistamenti di esemplari di gattuccio o gattopardo morti e abbandonati nei punti di immersione frequentati da turisti subacquei. E non solo . L’allarme è stato dato sulle pagine Facebook da Elba Diving che in un mese si è trovato di fronte più volte a scene, anche raccapriccianti di gattucci ma anche di altre specie che popolano il mare elbano. I gattucci sono dei piccoli squali che possono raggiungere una lunghezza di 70-80 centimetri e anche un metro, e gli istruttori subacquei che accompagnano e il gruppo di turisti in immersione se li trovano di fronte uccisi, legati ed abbandonati sul fondale a Punta della Madonna, Punta del Nasuto e anche alle Formiche della Zanca. Gli esemplari che i subacquei si trovano di fronte al momento dell’escursione sono chiaramente morti non in maniera naturale. Sono avvistamenti che avvengono in punti precisi, che coincidono con le zone deputate all’immersione, e che fanno pensare, così come la ripetitività nel tempo, che dietro ci sia la mano dell’uomo. Questi incontri ravvicinati con i cadaveri dei gattucci sono iniziati a giugno e si sono susseguiti nel tempo. Come si legge anche dai commenti sulle pagine social sembra incontrovertibile che vengano gettati nei siti deputati alle escursioni subacquee di proposito. Il post dell’Elba diving ha avuto una lunga serie di commenti. C’è chi ne vuole fare una battaglia, chi consiglia di istallare le telecamere, tutte , comunque sono parole di condanna per quello che sta accadendo. Come viene precisato anche nei commenti non ci sono divieti alla pesca di gattopardi e che è probabile che si tratti di cattura accidentale e che poi vengano ributtati in mare perché non hanno valore commerciale. Resta però la particolarità del gesto che offre una cattiva immagine dell’isola e va contro quello che vengono a cercare i turisti subacquei. Si immergono per vedere le meraviglie del nostro mare e dei suoi abitanti e si trovano di fronte ad immagini di morte.
Anche Legambiente ha inviato alla stampa un comunicato con le foto allegate che riportiamo integralmente
Da giugno i diving centers elbani segnalano il rinvenimento di squali e razze morti sul fondale dei punti di immersione della zona di Marciana Marina, non si tratta di pesci morti accidentalmente perché gli elasmobranchi presentano segni lasciati dall’attività di pesca (palamiti ecc). Pur essendo il rigetto di pescato non utilizzabile commercialmente vietato da una normativa europee e da una nazionale, esistono diverse deroghe, ma la sistematica scelta di noti punti di immersione e l’escalation osservata nell’ultimo ritrovamento in cui i gattopardi (Scyliorhinus stellaris) erano anche legati con filo da palamito, fa pensare ad un deliberato atto di disturbo nei confronti delle attività di immersione subacquea.
Gli episodi sono cominciati probabilmente in seguito all’installazione delle boe per l’attività diving finanziati dal progetto Interreg EcoStrim. Le boe sono state posizionate sui punti di immersione per permettere ai diving center di ormeggiare senza dare fondo alle ancore proteggendo in questo modo i fondali e limitando anche l’attività di pesca negli immediati dintorni. Questo, insieme alla scoperta di un’ordinanza relativa al relitto dei dolia ancora attiva che interdice tutte le attività nella zona di punta del Nasuto (compresa l’immersione), potrebbe aver causato “l’avvertimento” da parte di qualche “pescatore” che, con queste azioni, non fa certo del bene alla sua categoria.
Dopo i rinvenimenti di piccoli squali e razze morti sul fondale sono state tantissime le reazioni indignate e sconvolte di operatori e turisti che giustamente non si capacitano di un comportamento così barbaro, controproducente per la categoria dei pescatori onesti e che rispettano le regole e che sta creando disagio a chi viene sulla nostra isola per godersi una meritata vacanza facendo immersioni nel nostro magnifico mare. La subacquea è una delle attività ritenuta adatta al turismo sostenibile ed è una dei motivi che attrae i turisti sulla nostra isola e contribuisce anche alla destagionalizzazione essendo praticabile durante tutto l’anno.
Siamo certi che questi “avvertimenti” provengono da un ridottissimo gruppo di persone che ancora pensa al mare come a una proprietà di cui possono disporre solo loro e non come un bene comune che va gestito, conservato e valorizzato per permettere anche alle generazioni future di godere dei suoi frutti e delle sue bellezze, per fare in modo che anche in futuro all’Elba ci siano pesca e pescatori.
E’ per questo che bisogna creare un’alleanza tra pescatori responsabili, diving centers, associazioni ambientaliste e buona politica per proteggere davvero il mare con l’istituzione della tanto attesa area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, includendo anche le coste di Elba e Giglio, questo porterebbe finalmente indiscutibili vantaggi a tutte le categorie – partendo dalla piccola pesca costiera – regolamentando l’utilizzo del mare permettendo così a tutti di poter usufruire con intelligenza delle sue risorse e di preservarle e incrementarle nel tempo.
Gabriella
Sono dei poveracci..uccidere questi animali per qualsiasi motivo abbiamo ..non si può……
25 Luglio 2022 alle 16:24