“Il Centro riabilitativo di Campiglia Marittima al momento non è interamente utilizzato per accogliere persone che necessitano di riabilitazione o fisioterapia secondo la sua reale classificazione di ex articolo 26. Molto spesso infatti i pazienti che si trovano al suo interno dovrebbero essere gestiti dai reparti di cure intermedie e non in un centro in cui la figura medica è garantita fino alle 17 da medici fisiatri senza la possibilità di consulenze dirette con medici internisti o altri specialisti presenti invece negli ospedali delle Valli Etrusche.”
A scrivere sono i rappresentanti sindacali di CGIL e UIL, che rappresentano il problema in tutta la sua urgenza.
“Il problema – si legge nel comunicato – è che gli ospedali di Piombino, Cecina e Portoferraio non dispongono di tali reparti e pertanto i pazienti di questi territori che avrebbero bisogno di cure intermedie a lunga degenza vengono portati a Campiglia. La conseguenza inaccettabile è che, almeno per il momento, diversi cittadini delle Valli Etrusche che necessitano di riabilitazione ortopedica non riescono a trovare un posto libero nella struttura di Campiglia e sono dirottati verso centri convenzionati.
Sottolineiamo inoltre che all’interno del centro riabilitativo si trovano attualmente 6 persone positive al Covid (esse sono comunque collocate in un reparto ad hoc separato da quello adibito a persone negative).
Serve un’inversione di rotta, il Centro di Campiglia dev’esser dedicato esclusivamente ad accogliere persone che necessitano di riabilitazione e fisioterapia.
All’Asl chiediamo pertanto di allestire anche all’interno degli ospedali di Piombino, Cecina e Portoferraio dei reparti di cure intermedie, e di assumere in queste strutture personale dedicato (medici, infermieri e Oss). In relazione al Centro riabilitativo di Campiglia chiediamo invece di effettuare assunzioni per coprire le croniche assenze di personale in organico aggravate ulteriormente, al limite dei minimi assistenziali, dai frequenti periodi di assenza del personale dovuti a Covid o a lunghe malattie.
Per tutti questi motivi chiediamo all’Asl un incontro urgente.”
La lettera è firmata da:
Simone Assirelli (Fp-Cgil)
Emilio Chierchia (Uil-Fpl)