In un Tour de France che parla sempre meno l’Italiano ( primo dei nostri in classifica Damiano Caruso, 17.mo a 3’37” da Pogacar) il corridore elbano Simone Velasco, professionista della Astana Qazaqstan, sta facendo diligentemente il suo lavoro di squadra a servizio del leader del suo team, il russo Alexander Lutsenko, in questo momento ventesimo a 4’492 dalla Maglia Gialla.
Complici le prime otto tappe, che hanno visto letteralmente scatenati tutti i campioni più attesi nonostante le montagne fossero ancora lontane, la corsa gialla è stata decisamente più dura del previsto, soprattutto per la Astana che non ha mai messo in mostra nessuno dei propri corridori. La squadra ha aiutato Lutsenko, che non è proprio un passista, a non perdere contatto in queste frazioni dalla media oraria vertiginosa, e la classifica di Velasco ne ha conseguentemente risentito.
Oggi Simone è 71.mo a 25’22” dalla vetta, ma va considerato (come il suo capitano del resto) in decisa risalita: la miglior tappa per lui è stata la terza, con un 29.mo posto, e se dopo la quinta tappa era in 129.ma posizione di classifica, nelle ultime tre frazioni è decisamente risalito fino alla posizione attuale, con il 49.mo posto nella tappa di ieri.
Da oggi, domenica 10 luglio, la musica cambia: è in programma la decima tappa, la prima di montagna. La frazione numero 9, da Aigle a Châtel les portes du Soleil, si svolgerà quasi interamente in territorio svizzero con un percorso in cui non mancheranno le salite.
Lutsenko è considerato dalla stampa specializzata fra i possibili outsider: per Simone Velasco quindi il compito di assistere il suo capitano si fa sempre più difficile.