In memoria del mio amico Mario Morosi
Ho conosciuto Mario, per lavoro, più di 30 anni fa quando si era trasferito all’Elba, prima da solo e successivamente con la moglie ed il primo figlio. E’ da quel momento che abbiamo iniziato a frequentarci e in poco tempo è nata un’amicizia. Una grande amicizia perché Mario è stato uno dei pochi veri amici che ho avuto nella mia vita.
Quanti ricordi mi passano nella mente, quante ne abbiamo combinate insieme! In ogni momento della mia vita, anche il meno importante, lui c’è stato sempre. Fra noi due, sicuramente, nella nostra amicizia ho preso più io da lui che lui da me. Lui era davvero una persona generosa, generosa senza limiti per cui era difficile esserlo più di lui. Era sempre gentile con tutti e aveva un carattere bellissimo. Penso, non solo di non averlo mai visto arrabbiarsi con qualcuno ma neanche di averlo mai sentito alzare la voce.
Era una persona speciale dotata di una grande grande fede che lo ha guidato lungo tutta la sua vita. Aveva otto splendidi figli che lo adoravano e che devono essere fieri di aver avuto un padre premuroso e affettuoso come lui. Non so come facesse ma riusciva ad esserci sempre. Mario e Susanna li hanno cresciuti insieme. Oggi alcuni sono uomini mentre altri ancora ragazzi e li abbraccio tutti forte forte. Io ho quattro figli e con Mario scherzavo sempre sul fatto che lui in questo campo era imbattibile. Alcuni dei nostri figli sono coetanei e si vogliono veramente tanto bene quasi come fossero fratelli.
Mario non è stato solo un padre ed un lavoratore esemplare ma lo voglio ricordare anche come amministratore pubblico dato che quasi sempre ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale durante i miei cinque mandati di Sindaco. Da uomo generoso si è sempre dedicato agli altri e ha sempre voluto e ottenuto le deleghe alle Politiche Sociali oltre che presiedere per tanti anni la gestione dell’asilo e anche della Polisportiva.
Era un appassionato di sport e amava il rugby di cui è stato un valente giocatore facendo crescere, insieme agli altri giocatori, questo sport sulla nostra isola.
Purtroppo una brutta malattia del sangue lo ha colpito quasi 15 anni fa. Seppi in seguito che il giorno della festa di compleanno per i miei 50 anni, aveva ricevuto l’esito nefasto delle analisi che confermavano la malattia. Lui, per un po’ di tempo, finchè potè, non disse nulla a nessuno, nemmeno alla moglie. Io Io scoprii per caso ad una cena e siccome avevo sentito qualche voce su una sua probabile malattia ebbi il coraggio di chiedergli come stesse. La risposta fu agghiacciante e non l’ho mai dimenticata: ho un male incurabile e i medici mi hanno dato sei mesi di vita. Iniziai a piangere a dirotto e non aggiungo altro.
Però la sua malattia non aveva fatto i conti con la sua forza di volontà, con la sua voglia di vivere per stare vicino alla sua famiglia e soprattutto non aveva fatto i conti con la sua grande fede che lo ha aiutato in questo difficile percorso. In questi 15 anni ci sono stati alti e bassi, speranza e disperazione ma tutto sommato è riuscito a fare una vita degna di essere vissuta. Ultimamente la situazione si era aggravata e ritengo che, dopo tanti anni, fosse anche stanco di continuare a lottare.
Ho un unico rimpianto, causato anche dalle restrizioni di questo maledetto Covid e dalla sua condizione di fragile, e cioè quello di non averlo potuto frequentare di più in questi ultimi periodi della sua vita e quando ho saputo e capito che la situazione era tanto peggiorata non ho più avuto il coraggio di andarlo a trovare perché non sarei stato in grado di reggere l’emozione.
Mi piace ricordarlo al timone della Baiarda, una scialuppa di salvataggio che, per tanti anni, ha noleggiato tutte le domeniche per portare la sua famiglia nel mare della nostra isola.
Quanti giorni felici insieme.
Ciao Mario, amico fedele, rimarrai nella mia mente e nel mio cuore.
Ruggero
Capoliveri
Il commosso ricordo in memoria di Mario Morosi
di Ruggero Barbetti
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