Qual è il paesaggio che scorgevano gli Etruschi quando arrivavano all’Isola d’Elba, dove
trovavano rifugio, materie prime, acqua e legname per le loro navi e per i forni che bruciavamo di continuo
quel minerale, il ferro, che era l’oro delle antiche civiltà? Quanti e quali erano gli insediamenti etruschi
sull’Isola? da quando è stata abitata da loro e dai loro predecessori, i Rinaldoniani? Quali sono le tracce
ancora visibili del loro passaggio? Dove sono conservate? Sono domande alle quali si cerca di rispondere
con una serie di iniziative promosse dai Comuni elbani, da VisitElba, dalle Pro Loco elbane e dal Sistema
Museale dell’Arcipelago Toscano. Al centro delle iniziative la mostra che sarà inaugurata venerdì 1 luglio,
alle ore 18,00 , aperta fino al 2 ottobre . Proprio di ricchezza e lavoro racconta la mostra “Il ferro e l’oro. Rotte mediterranee fra Etruria e Oriente” organizzata dal Comune di Rio presso il Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba.
La mostra segna la rinascita del Museo “Barcocaio” i Rio, che è stato oggetto dal 2021 di significativi interventi strutturali. Argomento dell’esposizione è l’intenso rapporto commerciale e culturale che si stabilì tra Etruria, Grecia e Vicino Oriente tra VIII e VII secolo a.C. Attirati dalle preziose risorse minerarie delle Colline Metallifere e dal ferro dell’Elba, mercanti provenienti dal Mediterraneo orientale – in prevalenza greci – raggiungevano le coste tirreniche. Gli intensi scambi commerciali sono testimoniati da splendidi oggetti che in Etruria acquisirono le famiglie principesche, essendo capaci di controllare il territorio e di gestirne le risorse minerarie. Affascinate dal fasto regale espresso dai manufatti orientali, le aristocrazie etrusche li raccolsero e promossero la produzione locale di simili beni, quali espressione del proprio potere ed esibizione del rango sociale. Insieme ai preziosi materiali d’importazione si affermarono, però, anche mode e modelli culturali d’origine greca e orientale, che i signori d’Etruria furono in grado di rielaborare e diffondere ancora nella Penisola e verso occidente.
Una selezione di oggetti – conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze – che componevano i
sontuosi corredi funebri delle monumentali tombe gentilizie dell’Etruria mineraria documenta in sintesi
efficace questo periodo della storia etrusca, comprensibilmente definito “orientalizzante”, essendo
caratterizzato da prolifici rapporti commerciali e culturali con il Mediterraneo orientale. All’origine del
flusso di naviganti e di merci si collocano i metalli della costa toscana e il ferro dell’Elba, che spiccava per
ricchezza e facilità d’imbarco, mentre i pregiati manufatti d’importazione orientale tracciano la rotta di
cabotaggio verso i principali distretti minerari d’Etruria.
Sempre a Rio, in località Nisporto , il Comune con la Pro Loco organizza una serie di eventi nei giorni 30
giungo, 1 e 2 luglio , a partire dalle ore 18, con gruppi di rievocazione storica, laboratori didattici per adulti e bambini, degustazioni, narrazione della storia etrusca con archeologi e esperti, possibilità di partecipare al banchetto “A cena con gli Etruschi” organizzato dal Ristorante Aquasalata. Una serie di appuntamenti, nel
nome degli Etruschi, da non perdere.
“Il ferro e l’oro. Rotte mediterranee fra Etruria e Oriente”
Venerdì 1 luglio si inaugura la mostra a Rio nell’Elba presso il Museo Archeologico
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