Grazie alle accurate ricerche condotte dalla dott.ssa Ilaria Monti negli archivi italiani e di mezza Europa sta emergendo, fra l’altro, un pezzo importante della storia della torre e del paese di Marciana Marina.
Ilaria è una studiosa sui generis, disponibile alla collaborazione ma poco incline alle conventicole. Dai suoi lavori traspaiono passione e professionalità, pazienza e concentrazione. Ilaria sa tutto, o quasi, sulle vicende ottocentesche della famiglia Foresi, sulla quale ha già scritto diversi libri, ma i suoi orizzonti culturali e cronologici sono ben più ampi. Dopo tanti anni di esperienza, le grafie antiche, perfino quelle più ostiche perché vergate alla buona da scrivani non proprio colti, per lei non hanno più segreti.
Circa un anno fa le indagini effettuate da Ilaria in tandem con Tatiana Segnini (altra archivista di talento) presso l’Archivio Capitolino di Roma sono riuscite a fare chiarezza sulla committenza del giardino colonnato di Marciana, ubicato un po’ sotto la fortezza, fino ad allora riferito non senza pompa ai principi Appiani. Infatti il documento rinvenuto dalle due studiose, datato 1621, dimostra che in realtà la costruzione non porta la firma dei principi ma quella del loro maggiordomo, Grimaldo Bernotti.
Più o meno nello stesso periodo di tempo le due studiose hanno offerto alla comunità scientifica altri due documenti di rilievo sulla marina di Marciana, adatti a sconvolgere le conoscenze acquisite. Il primo, del 1530, prova un’attività locale di falegnameria navale imprevista in tempi così antichi; il secondo, del 1525-1550, descrive attività agricole a Caparutoli e alla Camola, attestando che già in quel periodo esistevano inattese forme insediative anche nell’entroterra.
Oggi Ilaria è pervenuta a un altro scoop scoprendo una serie di documenti del gennaio 1549, in cui la torre della marina viene nominata e vestita di una maggiore antichità. Fin qui, infatti, la più antica testimonianza scritta che la riguarda si faceva risalire a poco dopo il 1560. Gli stessi documenti danno atto, in più, che nelle vicinanze della torre c’era un’affermata fornace di laterizi, alla cui produzione erano interessati gli ingegneri che stavano iniziando l’edificazione di Cosmopoli. Questo -e non è poco- è quanto trapela finora. La scoperta è velata da un comprensibile riserbo anche perché trascrizioni e studi sono ancora in corso, ma si sa che in autunno l’intera documentazione verrà resa pubblica. Intanto si può dire che vista la data, 1549, in cui la torre della marina di Marciana figura già in piedi, viene confermata la committenza degli Appiani e se ne può ipotizzare una cronologia vicina a quella della Torre di Rio Marina. Quest’ultima, com’è noto, vide la sua elevazione intorno al 1540, sia pure con forme architettoniche dissimili e ad opera di maestranze diverse.
Per quanto riguarda la citata fornace presso la torre, sono convinto che ne esistano ancora le tracce e che non sia difficile trovarle e sottoporle a tutela.
Michelangelo Zecchini
L'intervento
Torre di Marciana Marina, le scoperte di Ilaria Monti
di Michelangelo Zecchini
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