In una giornata prettamente estiva, sotto il sole e con una temperatura di oltre 30 gradi, oltre 2.000 persone sono scese in piazza a Piombino mentre altre erano su un centinaio di imbarcazioni nelle acque del golfo per dire no al rigassificatore che il Governo intende collocare nel porto.
Sul palco – si legge su una nota dell’agenzia Ansa – è intervenuto anche il sindaco Francesco Ferrari che alla luce dell’incontro di venerdì, a Firenze, con il commissario Eugenio Giani, ha ribadito le ragioni del ‘no’ alla scelta del governo.
“Il nostro ‘no’ al rigassificatore a Piombino – ha detto all’Ansa il sindaco Ferrari – è un ‘no’ convinto, non è dettato da un vezzo o da egoismi, ma da un’infinità di ragioni oggettive che ci fanno dire che sarebbe una scelta sciagurata.
Ieri abbiamo preso atto di una decisione già presa. Ma la piazza di stamani che è quella che più ci rappresenta dice ‘no’, e stamani continua a dire ‘no’. I cittadini di Piombino continuano a dire ‘no’ al rigassificatore. I cittadini della Val di Cornia e dei paesi limitrofi dicono ‘no’. I cittadini di Follonica dicono ‘no’. E con loro dicono ‘no’ le istituzioni e i sindaci di questi Comuni”.
Anche dall’Elba, per la cronaca, sono arrivate prese di posizione contrarie: il sindaco di Portoferraio Zini ha chiesto garanzie, così come il consigliere regionale Marco Landi. La stessa Legambiente si è opposta “a un rigassificatore nel santuario dei cetacei Pelagos”, così come altre associazioni. Sarebbe quindi auspicabile una presa di posizione unitaria di tutta l’isola, per i rischi ambientali, alla regolarità dei trasporti marittimi e – ovviamente – al turismo.