Legambiente Arcipelago Toscano concorda con la netta contrarietà alla realizzazione di un rigassificatore a Piombino espressa fin da subito dal Circolo Legambiente Val di Cornia, da Legambiente Toscana e da Legambiente Nazionale.
Si tratta di un’infrastruttura costosa e pericolosa per l’ambiente e il clima, che rischia di rallentare la già lentissima transizione energetica dell’Italia e di spostare verso le fonti fossili ingenti risorse necessarie per incrementare e promuovere le energie rinnovabili. Si tratta anche di un’infrastruttura che perpetua la dipendenza energetica dell’Italia e pericolosa per la pace e la democrazia visto che, per non importare il gas russo, importeremo il gas naturale liquefatto (GNL) da altri Paesi autoritari, dittatoriali e in guerra. Il gas fossile come energia ponte verso le rinnovabili ha fatto il suo tempo e ora si sta rivelando nient’altro che una fallimentare operazione di greenwashing per lasciare tutto com’è, un fatto che meriterebbe maggiore attenzione anche da parte delle forze politiche che fanno greenwashing – e ora anche blackwashing – all’Elba e a Piombino, ma sono contro le rinnovabili a Roma, Bruxelles e Firenze e non perdono occasione per mostrare il loro negazionismo climatico.
E’ anche molto strano che il Governo Draghi nomini un commissario – il presidente della Regione Giani – per velocizzare la realizzazione del secondo rigassificatore nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos (che si dimostra essere così solo un segno tracciato sulla carta) e non muova un dito per istituire l’Area Marina protetta dell’Arcipelago Toscano che è prevista “solo” dal 1982. E’ evidente quali siano le vere priorità di una classe dirigente che ha appena inserito la protezione dell’ambiente in Costituzione senza prendere poi le misure conseguenti. Per non parlare degli impegni nazionali, europei e mondiali solennemente presi dall’Italia per la tutela del mare e mai attuati e rispettati.
Al Presidente della Regione chiediamo di farsi interprete della contrarietà al rigassificatore espressa dalla comunità piombinese ed elbana e da buona parte della maggioranza che lo sostiene e di chiedere al Governo di rispettare gli impegni disattesi per difendere il nostro territorio marino.
Agli amministratori comunali della costa e dell’Elba Legambiente Arcipelago Toscano chiede di impegnarsi davvero per la transizione energetica – a cominciare dalle Comunità energetiche rinnovabili e dal corretto investimento dei fondi del contributo di sbarco – e per difendere davvero il nostro mare con un’Area marina protetta la cui istituzione hanno ostacolato per 40 anni.