Grande successo di pubblico, con applausi a scena aperta, giovedì scorso, per la lettura recitata del giallo elbano “I misteri di Porto Longone” messa in scena nel chiostro del Centro Culturale De Laugier a Portoferraio dalla Compagnia de Calza “I Antichi”.
In scena gli stessi autori del racconto, Roberto Bianchin nella parte del protagonista (l’anatomopatologo Duilio Maria Biani Smighi; nella vita reale, il medico pediatra Duilio Biani presente in sala) e Luca Colferai (il commissario Balestrini). I due interpreti scrittori erano affiancati dall’attore veneziano Piero Fontana (come Antonio Arrighi) e da tre attori elbani: Leonello Balestrini (nella parte del narratore), Manuela Cavallin (la contessa Lorena de Castilla y Leon), Marino Sartori (com Marcello Bargellini). Lo spettacolo è stato elegantemente contrappuntato dalle immagini, dell’isola e del racconto, sapientemente raccolte e montate da Piero Fontana; assistente alla regia e allestimento luci e audio Arnaldo Gaudenzi (Argasoft).
Tra il pubblico citiamo, spettatrice ammirata, l’assessora alla cultura di Portoferraio, Nadia Mazzei; l’attore Renzino Fabbri; l’imprenditore Marcello Bargellini, che ha promosso anche l’edizione in formato audiolibro del testo tra poco disponibile (e sta anche per rendere pubblico a breve un cortometraggio basato sui “Misteri”). Al termine un brindisi benaugurante con i vini offerti da Antonio Arrighi, che nel racconto origina involontariamente, con le sue ricerche enologiche, il giallo storico.
Come ben sanno i molti lettori, il racconto è ambientato nei più bei luoghi dell’Isola d’Elba ed è popolato di persone realmente esistenti, che interpretano nel libro i vari personaggi di fantasia. Sono una trentina i cittadini dell’Elba presenti a vario titolo nel romanzo, alcuni a interpretare sé stessi, altri a trasformarsi in personaggi di fantasia. La storia, di amore e morte, passione e ambizioni politiche, affonda le sue radici nel periodo napoleonico dell’Elba, con una narrazione (come ha scritto lo storico elbano Giuseppe Massimo Battaglini) “in cui se non tutto è vero, molto è verosimile”.