Giornata importante, la seconda dell’Iron Tour Road, perché la tappa di Porto Azzurro, a differenza delle altre, è stata sulla distanza olimpica e quindi si sapeva già dall’inizio che avrebbe lasciato il segno nell’economia generale della prova. La domenica ha favorito anche la presenza di atleti giornalieri e la distanza diversa sicuramente è rimasta indigesta a molti perché bisognava gestire le energie in maniera molto diversa. Lo ha capito bene Mattia Zontini, vincitore della prima frazione, che sin dalla prova di nuoto ha visto volare via Cristiano Iuliano (Tri Evolution) e Andrea Pederzolli (Buonconsiglio Nuoto), approdati in spiaggia con un vantaggio considerevole. Quest’ultimo però pagava il prezzo dello sforzo cedendo in maniera netta nella frazione di bici, mentre Iuliano continua a collezionare migliori tempi come ha fatto anche nel ciclismo e nella corsa a piedi.
Alla fine Iuliano ha chiuso in con 4’12” su Zontini (Raschiani Evolution) e 4’23” su Luca Borgianni, suo compagno di colori e in chiave classifica la lotta sarà fra questi due, separati da 1’01” con Alessandro Fagherazzi (A3) già a 8’41”.
Nella gara femminile ci si attendeva l’acuto di Carina Wasle (nella foto), l’austriaca della Sai Frecce Bianche e questo è puntualmente avvenuto. L’evoluzione della gara ha seguito la falsariga di quella di Lacona, con Ludovica Rossi (Venus Triathlon) nettamente prima nel nuoto, ma poi la Wasle è andata in progressione guadagnando soprattutto nella corsa per fermare i cronometri sul tempo di 2h11’15” con 1’03” su Chiara Cavalli (Raschiani Triathlon) e 5’30” sulla stessa Rossi. Questo è anche il virtuale podio, con la Cavalli a 1’08” e la Rossi a 8’50”.
Domani terza tappa, si torna alla formula Sprint (750 km di nuoto, 18,6 km di ciclismo, 5 km di corsa) in quel di Portoferraio e probabilmente le classifiche prenderanno una fisionomia più definita.