Portoferraio

“Educare alla parità ed al valore delle differenze”

Giunge a conclusione il percorso di formazione. Marotti: " Toccate svariate tematiche"

Chiara Marotti

Nelle giornate di venerdì 20 e sabato 21 maggio, nei locali del centro culturale De Laugier è in programma l’evento conclusivo del percorso di formazione ‘Educare alla parità ed al valore delle differenze’ organizzato dalla Conferenza Zonale Educazione ed Istruzione in collaborazione con l’Università di Firenze nell’ambito dei Pez 2021-2022 finanziati dalla Regione Toscana.

Domani i lavori avranno inizio alle 16.45 per concludersi alle 18.45. E’ prevista una formazione in presenza con due docenti dell‘ateneo fiorentino congressuale riservata ad educatori e docenti ed una parte laboratoriale rivolta alle famiglie sul tema ‘Genere e genitorialità, parliamone insieme’.

Sabato, con inizio alle 9.30, invece, verrà dato spazio al seminario di chiusura del progetto con un momento conviviale tra famiglie, educatori e docenti a chiusura del percorso iniziato il 25 marzo che, a causa del Covid-19, si è svolto prevalentemente in modalità differita.

“I docenti – spiega Chiara Marotti, presidente della Conferenza Zonale ed assessore all’istruzione del comune di Portoferraio –hanno seguito on line un corso che ha toccato svariate tematiche rispetto alle questioni legate al valore delle differenze e, soprattutto, del ruolo che le istituzioni e le agenzie formative devono avere rispetto ad un approfondimento dei linguaggi non stereotipati e sessisti. In modo particolare sabato verrà presentato il percorso sulla lettura ad alta voce di albi illustrati e di testi che possano presentare modalità e approcci differenti rispetto al tema. Tutto questo percorso fa sì che le varie professionalità e agenzie formative, a partire dalla famiglia, possano collaborare creando delle reti interconnesse in grado di essere di supporto le une alle altre sulle delicate questioni della differenza di genere. Obiettivo finale del corso è proprio la promozione di modelli educativi e relazionali in grado di decostruire gli stereotipi sessisti e, nello stesso tempo, valorizzare le differenze a livello relazionale anche interno dei gruppi educativi e dei gruppi classe”.

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