“Impossibile che territorio isola sia non vocato al cinghiale”

di Associazione Gabbie Vuote

Egregi signori

abbiamo letto la protesta del Comitato Eradicazione Cinghiali Isola d’Elba dell’11 maggio e, come cittadini senza interessi economici da difendere ma solo scienza e coscienza, vogliamo esporre le nostre considerazioni.

I protestatari parlano del cinghiale come di specie alloctona e hanno ragione. Nel passato, alle soglie dell’estinzione del cinghiale maremmano, i cacciatori coadiuvati dai politici amministratori, hanno importato il cinghiale del centro est Europa, come sappiamo più grande, più prolifico, più confidente e poi lo hanno anche ibridato con i maiali facendolo diventare un animale “domestico”.

Se nell’Isola d’Elba l’ultimo cinghiale è stato abbattuto nel 1802, come dicono i signori dell’eradicazione, significa che i cinghiali abitavano l’Elba e quindi non è possibile dichiarare il territorio dell’isola “non vocato al cinghiale”.

Siamo anche d’accordo nel definire la caccia inutile per contenere le popolazioni, tanto meno regolarle ma, ancor peggio, controproducente e non perchè lo dichiarano gli eradicatori ma perchè lo hanno accertato scientificamente illustri ricercatori e scienziati. Nonostante nel tempo, in Parlamento, sia stata richiesta spesso la sua eliminazione, l’interesse dei cacciatori e degli armieri è risultato superiore rispetto a quello dell’80% dei cittadini contrari alla caccia in generale, figuriamoci alla braccata, una caccia spregevole, barbara, che manda alla morte decine di cani infilzati dalle zanne del cinghiale e che produce ai cinghiali, prima di morire, terrore e angoscia indicibili.

Ma, molti risponderebbero: sono animali! Sì, sono animali, ma sentono come noi, soffrono come noi….l’art. 13 del Trattato di LIsbona li protegge, la Dichiarazione di Cambridge li dichiara con coscienza, il nuovo articolo 9 della Costituzione italiana ne promuove la tutela. Senza considerare che, da sempre, l’uomo dominatore vuol far pagare ai più deboli le proprie colpe. Comodo, facile ma ignobile.

E a cosa si ancorano i denigratori del cinghiale per attestare le loro verità? Alla paura di importare la peste suina, al “disastro economico per l’economia turistica”, al pericolo per le persone, alla distruzione dei campi…..e chi più ne ha più ne metta.

Perchè scartare l’approccio etico (non eticista) degli animalisti o dei comuni cittadini che per la maggioranza sono contrari all’uccisione di animali? Perchè demolire gli animalisti giudicandoli sprovveduti che dimostrano scarsa conoscenza scientifica o ideologi poco seri?
Per sostenere da animalisti una disciplina etico-scientifica occorre studiare, approfondire, leggere, sperimentare e non guardare il portafoglio ignorando la sofferenza di altri esseri viventi che diventano come gli schiavi africani nella società dell’uomo bianco occidentale.

Non potremo noi animalisti (no caccia) essere mai alleati dei cacciatori (sì caccia) come si suggerisce nella lettera di protesta degli eradicatori
ma, tanto meno, e per la stessa etica (no caccia) possiamo accogliere le motivazioni degli eradicatori che dicono di essere contrari alla caccia e favorevoli all’eradicazione, ovvero la caccia all’ultimo sangue, l’estinzione, l’eliminazione totale.

Anche noi protestiamo sì, ma per tutte le politiche violente, per l’incapacità di empatia, per l’irresponsabilità e le colpe passate e presenti che governanti, gruppi di interesse, cacciatori, armieri…..espongono sempre e solo per il proprio, ottuso, interesse e non per una reale visione di equilibrio della biodiversità basato sulla legge biologica della capacità portante, per il rispetto della Natura da cui dipendiamo in un Pianeta meraviglioso portato alla distruzione tanto da chiamare il periodo in cui stiamo vivendo: Antropocene.

Sperando in una riflessione che si sollevi da terra e guardi l’orizzonte a 360 gradi.

gabbie_vuote.jpg Mariangela Corrieri
Presidente Associazione Gabbie Vuote ODV Firenze
info@gabbievuote.it – www.gabbievuote.it
Tel.3667275515 – 3394934414
Donaci il 5×1000 – Cod. Fisc. 94235440487 ci aiuterai a difendere gli animali.
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Membro del CAART Coordinamento Associazioni Animaliste Regione Toscana
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Membro FIADAA Federazione Italiana Associazioni Diritti A

4 risposte a ““Impossibile che territorio isola sia non vocato al cinghiale”

  1. Mariangela Corrieri Rispondi

    Gentile Celeste
    Mi dispiace rispondere in ritardo al suo commento di maggio scorso. Ma lo faccio ugualmente.
    Non vivo beata a Firenze e non parlo dall’alto della mia presidenza ma dal basso, per mie esperienze personali, per conoscenza e studi. Ho incontrato molte volte i cinghiali in Maremma, anche mamme con figli, anche con il mio cane, anche i “bestioni di 90 kg” come lei chiama un animale intelligente, pacifico e vittima innocente di chi si diverte a uccidere. Nessuno di loro ha mai manifestato aggressività, neppure a un metro di distanza perchè io sono un’umana umana che non sghignazza, conosce gli animali e sa qual’è la loro etologia. Il mio non è finto buonismo ma coscienza, rspetto per ogni vita anche animale, in forza dell’art.9 della nostra Costituzione.
    Non raccatto voti, non mi servono. Pubblicità? Non so cosa sia. Ma so chi è lei: una persona aggressiva, maldicente che parla senza veramente conoscere ciò di cui parla.

    1 Novembre 2022 alle 16:24

  2. Celeste Rispondi

    Cara signora,
    Io non sono cacciatrice, né politico, né tantomeno ottusa -inempatica torturatrice di animali etc. Lei vive beata a Firenze e non può parlare dall’alto della sua presidenza di una situazione d’emergenza che non conosce in prima persona. Lei ha un’idea di quanti incidenti, per fortuna non ancora mortali, hanno provocato questi ungulati che sono riapparsi qualche decennio fa soltanto per far divertire alcuni cacciatori dell’epoca?. Non può parlare di un equilibrio della natura e biodiversità perché non esiste un altro predatore qui sull’isola che potrebbe ristabilire tale equilibrio. I cinghiali non hanno mai fatto parte della fauna spontanea dell’isola. Sono soltanto una piaga per l’agricoltura, un pericolo per auto e moto e persone. Le sue parole esprimono la sua opinione, ma non rispecchiano minimamente il disagio che qui viviamo sulla nostra pelle. I cinghiali non si estinguono, non abbia paura, ce ne sono tanti, ma non possono vivere qui sull’isola. Vorrei vederLa quando passeggia per un sentiero incontrando un bestione di 90 chili che Le si mette di fronte all’improvviso proteggendo i propri cuccioli o provocando un incidente con il motorino al mattino quando va a lavorare. Episodi di questo genere sono all’ordine del giorno qui. E non ho parlato degli orti o frutteti che vengono visitati ogni notte e distrutti. Lei stia a Firenze e tuteli la fauna del luogo, non abbiamo bisogno di finto buonismo o raccatavoti in cerca di riflettori per farsi pubblicità cercando anche contributi tirando in ballo persone che si sono uniti in un comitato per rendere le nostre strade di nuovo percorribili e sicuri anche di notte.

    19 Maggio 2022 alle 21:00

  3. alessandro lucchesi Rispondi

    Un conto era il cinghiale maremmano, un conto è questo ibrido enorme e prolifico. E pensiamo anche ai mufloni,altro simpatico lascito.

    18 Maggio 2022 alle 22:13

  4. Gabriella Costa Rispondi

    Brava Mariangela
    Ottimo articolo e ottima esposizione di ragioni dettate da empatia etica e disinteresse economico.
    Ecco i motivi veri che ci differenziano da politici cacciatori e armieri

    18 Maggio 2022 alle 13:56

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