La presa di posizione di Davide Rota, presidente dell’associazione di enduristi CER Lombardia contro il motocross selvaggio su spiagge scogli e sentieri – dentro e fuori il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano – è importante perché apre una possibilità di dialogo con chi ha una passione che non condividiamo ma che riteniamo legittima se esercitata nel rispetto della legge, delle regole, della natura e degli escursionisti a piedi e in bici.
Ci saremmo aspettati una presa di posizione simile anche dalle associazioni elbane, ma come sempre si tace o si minimizza, quando addirittura sui social non si incitano i vandali e ci se la prende con chi fa rispettare la legge e le regole.
Dispiace, anche perché in alcuni video che circolano in rete si vedono chiaramente i basisti elbani che (certamente non gratuitamente) portano dei vandali esaltati anche su sentieri nell’area protetta, già abbondantemente devastati dal passaggio di mezzi motorizzati.
L’intervento dei Carabinieri Forestali, che ringraziamo nuovamente, è l’ennesimo di una serie che evidentemente non riesce a fermare questo assalto scriteriato.
Lo diciamo per l’ennesima volta e speriamo questa volta di venire ascoltati: bisogna che i Comuni definiscano percorsi per consentire di esercitare l’attività motoristica e che il Parco Nazionale la regolamenti in maniera certa e definitiva sulle strade percorribili. Questo si potrà fare solo coinvolgendo anche le associazioni motociclistiche ma soprattutto operatori turistici, guide ambientali ed escursionistiche che tengono in piedi un’economia sostenibile molto più solida di quella di qualche raid neocoloniale a pagamento in zone proibite.
Cronaca Il caso
“Moto sulle spiagge, fermare i vandali e colpire i basisti”
Legambiente: "Trovare un accordo con enduristi seri. Un'attività a scopo di lucro"
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