Sarà la prima edizione della gara “moderna” senza Elio Niccolai. A ricordarlo oggi, a pochi giorni dalla gara, è la pagina facebook del Rally Elba.
Il carattere più forte dell’edizione di quest’anno – e certamente anche delle edizioni a venire – sarà quella dell’essere orfana di colui che era da ritenersi il “padre” della gara, scomparso improvvisamente il 15 maggio dell’anno scorso, poco dopo aver visto sventolare la bandiera a scacchi della “sua” gara.
Gara orfana del suo pilastro fondante, come tale è stato dell’ACI Livorno, il Rallye Elba, sia questo che sta per avviarsi che anche lo “storico” di settembre, sarà forte degli insegnamenti che negli anni Niccolai aveva dato, patrimonio inestimabile di valori umani, tecnici e sportivi che adesso è bene in mano, nel cuore e nella mente di chi ne ha raccolto l’eredità, Aci Livorno e Aci Livorno Sport. E da questa edizione la mente ed il cuore guardano avanti per tenere vivo il ricordo della figura di Niccolai e soprattutto portando avanti l’impegno che proprio lui stesso aveva preso tanti e tanti anni fa con lo sport e con l’Isola d’Elba, quello di far ancora più grande un territorio unico ed inestimabile con il motorsport.
Elio Niccolai non è stato soltanto il “padre” del Rallye Elba ma anche un punto di riferimento per generazioni di appassionati di motori non soltanto sull’isola. Era l’uomo che con tenacia, impegno, lungimiranza ed organizzazione riuscì a trasformare sogni e idee apparentemente irrealizzabili in progetti realizzati. Ed uno di questi fu il Rallye, diventato una delle gare italiane di corse su strada più iconiche al mondo.
Sempre spinto da un alto senso del dovere e mosso da una passione infinita, Niccolai, tra le altre cose, fu tra i soci fondatori, nel 1968, del Lions Club dell’Isola d’Elba e nel 1975 ricevette il titolo di Cavaliere della Repubblica. Fu anche uno dei fautori del rilancio del prestigioso premio letterario elbano a metà anni ’80. In ambito motoristico poi, come dimenticare l’assegnazione della “Stella d’argento al merito sportivo”, guadagnata sul campo, per l’attività di Direttore di Gara, ma soprattutto da assoluto protagonista nel lancio e nella cura, nel corso di questi 50 anni, del Rally isolano.