Hanno fatto molto discutere – anche a giudicare dai contatti riportati dal nostro articolo – i lavori che stanno per essere ultimati presso la Residenza Napoleonica di San Martino, a Portoferraio. In particolare la colorazione giallo-rossa della villa principale ha scatenato i commenti sui social, da parte di semplici utenti ma anche di persone che si possono considerare veri e propri addetti ai lavori nel campo della storia, dell’arte, dell’architettura.
In particolare ha acceso la discussione un post con un raffronto fotografico pubblicato dall’architetto Paolo Ferruzzi: “Come hanno potuto mi chiedo. Su che basi…”, ha commentato Gloria Peria, esperta archivista e storica elbana.
“Non so chi sia il direttore dei lavori – ha commentato l’archeologo Franco Cambi” – e non so se questo restauro risponda a studi e ricerche pregressi. Può essere che quella casa fosse effettivamente così ai primi dell’Ottocento. Anche qualora fossero stati quelli i colori originari, si potevano comunque scegliere dei toni meno elettrici. E non è detto che la filologia impugnata come una clava sia sempre la scelta giusta. Se, poi, non ci fosse stato nessuno studio a monte, allora sarebbe veramente grave”.
A fugare ogni dubbio su come fosse realmente la villa, ci ha pensato ancora Gloria Peria, pubblicando a sua volta un dipinto che ha ricordato essere “La villa napoleonica di San Martino raffigurata da Giacomo Mellini nel 1815”. Il dipinto è quello che trovate nella foto allegata all’articolo, con il raffronto fra lo stato attuale e quello documentato da Giacomo Mellini
E l’ultima parola in calce al post di Ferruzi l’ha messa proprio… Napoleone, o meglio, l’attore che lo rappresenta in tutte le rievocazioni ufficiali, al secolo l’elbano Franco Giannoni: “Io come padrone di casa non sono stato interpellato”… Tanto per essere chiari!