Fra le tante storie di gente che fugge dalla guerra in Ucraina c’è quella raccontata dal giornale Toscana Oggi qualche giorno fa. E’ la storia di Hanna con i suoi due figli Egor ed Oleg. Hanna Marukhenko – scrive Toscana Oggi – ha trenta anni ed i suoi due figli rispettivamente cinque e mezzo e due. Sono arrivati all’Isola d’Elba già sabato 13 marzo, ospitati da Marianna Thodorchuk – una parente, zia da parte di padre – a Rio Marina, dopo un viaggio di tre giorni da Przmysl, città polacca del Voivodato della Precarpazia al confine con l’Ucraina. Il tragitto è stato compiuto a bordo di un pullmino privato da sei posti, di quelli, gestiti da ucraini, che fanno normalmente la spola tra Italia e madrepatria, carico del doppio di profughi. Dodici persone in tutto, donne e bambini, costrette pure – per un guasto meccanico – a dormire stipate per due notti in un’unica stanza d’albergo a Lubiana, in Slovenia. Hanna, casalinga, vive a Kiev col marito scenografo ed ha là tutti i parenti, compresa la mamma, riaccompagnata con un uomo disabile che non può compiere lunghi tragitti perché in carrozzina. Il marito è rimasto lì, lei ha scelto di portare in salvo i bambini.
Nell’intervista, Toscana oggi chiede ad Hanna come si trova in Italia: «Bene – risponde la donna – ma voglio tornare in Ucraina e spero che la guerra finisca presto. A Kiev ho tutti i parenti, compresi i miei genitori, con cui ci sentiamo più volte al giorno e so che in questo momento stanno bombardando alla periferia della città». La zia Marianna – che la ospita a Rio – ci conferma che le loro mattine sono trascorse quasi interamente al telefono per avere notizie dai congiunti e sentirsi vicini il più possibile. La stessa cosa viene ripetuta la sera. Sanno che in questo momento a Kiev non mancano i viveri, diversamente dai primi giorni di guerra, quando la popolazione aveva preso d’assalto i supermercati. La situazione si è per fortuna ora normalizzata ed i negozi sono riforniti regolarmente. Tuttavia, aggiunge Hanna, «ho paura per i miei parenti e soprattutto per mia mamma che è bloccata a Kiev».
Marianna, la zia – scrive ancora Toscana Oggi – assicura che il Comune di Rio si è preso cura sin da subito dei profughi, recapitando quotidianamente vestiario e pacchi alimentari. Con l’aiuto della zia sono anche già state sbrigate tutte le pratiche burocratiche per l’accoglienza cosicché i Marukhenko potranno, se ne avranno bisogno, soggiornare in Italia per un anno intero. Il pensiero di Hanna è tuttavia costantemente rivolto al suo Paese. Richiesta di esprimere un suo pensiero, alla fine dell’intervista di Toscana Oggi, esclama infatti: «Voglio che la guerra finisca, che la Russia se ne vada e che l’Ucraina torni libera, con gli ucraini vincitori. Voglio tornare nel mio Paese ed abbracciare i miei genitori».