“La novità dell’ automedica – ci racconta Simone Meloni dell’Arciconfraternita della Misericordia – è che sul mezzo c’è l’infermiere che prima non era previsto ed è un equipaggio che si può sdoppiare, con un capacità assistenziale che prima non c’era nell’emergenza territoriale. L’automedica infatti permette il soccorso avanzato a più pazienti contemporaneamente e di ospedalizzare quelli più gravi con entrambi gli operatori sanitari a bordo dell’ambulanza senza dover abbandonare l’automedica; infine, ci sarà la possibilità che un solo operatore sanitario segua un paziente sull’ambulanza di appoggio, lasciando l’automedica con l’altro professionista e l’autista ancora operativi per eventuali ulteriori attività. “Siamo i primi in Toscana ad avere questa sperimentazione che è un netto miglioramento nel servizio”. Meloni, non ha dubbi sulla validità del nuovo progetto sperimentale dell’automedica, iniziato sull’Isola e che andrà avanti per prossimi sei mesi. Il primo che vede un equipaggio composto da un infermiere, un medico e un autista soccorritore messo a disposizione dalle associazioni di volontariato. Fino ad ora l’ambulanza con medico a bordo h 24 è stata solo a Portoferraio nel periodo autunnale invernale, sul resto dell’isola erano a disposizione poi altre 4 ambulanze senza medico. In estate poi sia a Porto Azzurro che a Campo nell’Elba due ambulanze vengono potenziate con altrettanti medici. Cosa che succederà anche quest’estate, come al solito da giugno a settembre, ad affiancare l’automedica. “Un servizio molto più agile, rispetto a quello che può essere fornito con un’ambulanza medicalizzata, e che non toglie niente a queli del territorio termina Meloni. Le ambulanze sull’isola resteranno 5, come è sempre stato dal 1997”. Un progetto quello dell’automedica, che in altre regioni funziona molto bene da decenni, ci racconta Vincenzo Fornino, del Santissimo Sacramento. “. E’ importante avere a bordo un medico e un infermiere. E’ molto positivo che il progetto sia partito sull’isola e commenta – è un ottimo servizio che rende più agile intervenire sull’emergenza e coprire diversi punti. Perchè una volta cessata l’emergenza e stabilizzato il paziente uno dei sanitari con l’auomedica potrà intervenire anche su altre emergenze. Naturalmente è partito da un giorno e quindi in corso d’opera si potrebbero rendere necessari degli aggiustamenti. E’ positivo che siamo i primi della regione, l’isola è un territorio che ben si presta a questa sperimentazione”. Vincenzo Vozza, della Pubblica Assistenza Croce Verde pone poi l’accento sulla velocità dell’intervento dell’automedica rispetto all’ambulanza. “ E’ un servizio più versatile – considera – in più è importante la sperimentazione che permette di avere la doppia figura sanitaria sul mezzo. L’infermiere prima era alla guida, ora con un volontario soccorritore a bordo ha una doppia funzione, può rendersi disponibile anche per un altro intervento. E poi il fatto che anche l’autista è un soccorritore è molto positivo e utile nel servizio. E’ un completamento dell’equipaggio”. A questo si aggiunge che a Portoferraio resta a disposizione un’ambulanza senza medico a bordo per gli interventi in cui non necessita il sanitario, che prima doveva arrivare dagli altri paesi dell’isola . “Fatto che riduce notevolmente i tempi di intervento – considera – visto che oltre all’automedica ci sarà anche l’altro mezzo pronto ad intervenire”.
Sanità Le interviste
Automedica, la soddisfazione degli operatori del volontariato
Il mezzo, con a bordo medico, infermiere e un soccorritore rende gli interventi più veloci
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