Incontro al vertice nella giornata di giovedì 31 marzo a Piombino per decidere sulla ipotesi di installare un rigassificatore per far fronte alla crisi energetica e alle sempre più probabili ripercussioni del conflitto in Ucraina.
Presenti vertici ministeriali del governo Draghi, la Regione Toscana presente col presidente Giani, l’autorità Portuale di Sistema, il Comune di Piombino e la Snam, società che ha avuto mandato dal ministero della Transizione economica, e che avrebbe già individuato due navi da rigassificazione da piazzare o all’attracco sulle nuove banchine del porto di Piombino o – più probabilmente – in rada.
Questa la novità, dunque: niente impianti a terra, se non per collocare le tubature necessarie al trasporto del gas verso i gasdotti già in funzione. Per il resto riserbo assoluto , anche sui tempi, che dovrebbero essere molto ristretti, con operatività entro la fine dell’anno.
Il sindaco di Piombino Ferrari ha chiesto garanzie. “Chiederemo un incontro con il ministro Cingolani – ha dichiarato Ferrari al Tirreno – per ottenere tutte le rassicurazioni necessarie. Oggi più che mai abbiamo bisogno di garanzie sia riguardo la compatibilità dell’impianto con le imprese di itticoltura, con il turismo, con il porto e i trasporti, oltre che sull’avvio delle bonifiche dei siti industriali”.