Sarebbe dunque stata preferita l’opzione di incassare nel breve termine da parte dello Stato una somma pari al 45% dell’esposizione debitoria rispetto all’alternativa rappresentata da un rimborso fino all’80% (pari in denaro a 144 milioni di euro) con a garanzia le ipoteche su quattro navi ed eventualmente anche una fideiussione bancaria. D’altronde nella nota con cui la famiglia Aponte ha annunciato il suo ingresso al 25% nel gruppo di Vincenzo Onorato, attraverso un aumento di capitale da circa 80 milioni – fa notare ancora ShippingItaly.it – era specificato come fosse “finalizzato a saldare Tirrenia in A.S. per consentire l’immediato risanamento del gruppo Moby”. I debiti finanziari valgono complessivamente quasi 650 milioni di euro, di cui 300 milioni di euro dovuti agli obbligazionisti, 180 milioni allo Stato e altri 165 milioni agli istituti di credito.
Salvo colpi di scena finali – conclude l’analisi di Shipping Italy.it – il salvataggio della ‘balena blu’ sembra essere sempre più una possibilità concreta.