Il 31 marzo scadranno i termini ultimi per arrivare ad un accordo tra i vertici di Moby-Cin e i commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria. L’accordo sul risanamento del debito – si legge su corrieremarittimo.it – serve per scongiurare il fallimento del Gruppo evitando così di mettere a rischio 6 mila lavoratori marittimi. A pochi giorni di distanza sono ripresi i picchetti dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo Onorato (Moby, Cin e Toremar) difronte alla sede del MISE, grazie ai quali sembrerebbe avviato un primo confronto. Nella mattinata di lunedì 21 marzo le segreterie Filt-Cgil e Fit-Cisl in una nota hanno informato di avere raggiunto “almeno un risultato” – “Finalmente il ministero dello Sviluppo Economico ha preso atto delle ragioni della nostra protesta” – “Abbiamo ricevuto l’impegno nel trasferire ai commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria e al Mims la necessità di dare evidenza alla tutela occupazionale, nel caso in cui non si arrivasse all’accordo sul piano del risanamento del debito con il gruppo Onorato”.
Secondo Filt-Cgil e Fit-Cisl infine: “È un primo importante passo in avanti per l’avvio di un confronto utile a rasserenare le migliaia di lavoratori coinvolti. Nei prossimi giorni saranno convocate le assemblee su ogni singola nave per le opportune valutazioni sul proseguimento della vertenza”.