Si è svolta oggi alle 12,30 presso la sala conferenze del Consorzio Agrario di Portoferraio la conferenza stampa indetta dal comitato promotore “Elba in Comune” per fare il punto sulla raccolta firme per l’indizione del referendum confirmativo la proposta di legge per la fusione degli attuali sette comuni nel Comune dell’Isola d’Elba. Per il Comitato erano al tavolo dei relatori i sigg.: Franca Rosso, Stefano Martinenghi, Michele Mazzarri, Guido Allori, Mariano Cucca. I temi trattati sono stati, nell’ordine, i seguenti:
1) Il ritardato avvio della raccolta firme in corso causa emergenza COVID.
La raccolta firme è iniziata solo nei giorni scorsi a causa dell’esplosione del’emergenza COVID all’Elba, che a dicembre ha indotto il comitato promotore a sospendere responsabilmente i lavori per prevenire il contagio attivo e passivo dei volontari e dei sottoscrittori.
2) La negata proroga del termine di raccolta firme causa COVID da parte della Regione, con conseguente impugnazione del diniego presso il TAR.
Per tale ragione abbiamo presentato istanza alla Regione per chiedere una proroga del termine per la consegna dei moduli firmati, ai sensi del decreto legge del Governo Draghi che ha prorogato al 31 marzo 2022 l’emergenza COVID. Una richiesta a norma di legge che la Regione ha sorprendentemente negato. Poichè i nostri legali ritengono che abbiamo diritto alla richiesta proroga, il diniego della Regione è in corso di impugnazione avanti il TAR al quale viene chiesta la sospensiva del provvedimento e la proroga all’autunno prossimo del termine per la raccolta firme. La proroga, oltre ad essere un diritto, costituisce una sorta di “paracadute” prudenziale, anche se siamo convinti che i circa tre mesi a disposizione basteranno a raggiungere le firme minime richieste dalla regione per l’indizione del referendum che sono solo 5.878 così ripartite per Comune: 934 per Campo nell’Elba, 719 per Capoliveri, 424 per Marciana, 404 per Marciana marina, 714 per Porto Azzurro,
2.000 per Portoferraio, 683 per Rio.
3) L’appello a quei Sindaci che ancora non hanno messo a disposizione i richiesti consiglieri comunali autenticatori mettendo in tal modo a rischio lo svolgimento del referendum.
Le firme sono raccolte in fascicoli multipli da 25 firme cadauno e devono essere autenticate dai consiglieri comunali di ogni Comune dove vengono raccolte. Ad oggi non tutti i Comuni hanno fornito i consiglieri comunali autenticatori richiesti, motivo per cui nei giorni scorsi abbiamo spedito una email a tutti i sindaci e consiglieri dei Comuni Elbani agli indirizzi indicati sui rispettivi siti web istituzionali. Abbiamo chiesto la loro disponibilità e fatto loro presente che l’autenticazione delle firme è un atto dovuto nei confronti dei cittadini per consentire essi di votare il proprio futuro nel referendum. La disponibilità dei consiglieri ad autenticare le firme non significa affatto che loro debbano essere favorevoli al Comune dell’Isola d’Elba, possono anche essere personalmente contrari e votare NO in cabina elettorale, ma è un loro preciso DOVERE CIVICO consentire alla popolazione che rappresentano l’esercizio del più importante istituto di democrazia diretta previsto dalla nostra costituzione, rappresentato dalla consultazione referendaria. Al momento hanno già responsabilmente aderito alcuni sindaci, i quali ci hanno indicato alcuni consiglieri comunali disposti ad autenticare le firme raccolte dal comitato nel loro comune; confidiamo che gli altri sindaci seguano il loro esempio. Sondaggi empirici confermano che la netta maggioranza degli Elbani in questi ultimi anni si è convinta che solo il Comune dell’Isola d’Elba potrà assicurare un futuro luminoso alla comunità Elbana, per le ragioni esposte nel sito del comitato: www.elbaincomune.it.
4) Le differenze a garanzia dell’autonomia dell’Elba tra l’attuale proposta di legge e la precedente del 2012
L’attuale proposta di legge è stata depositata in Regione per la principale ragione di consentire alla comunità Elbana di accedere ai finanziamenti europei destinati agli investimenti infrastrutturali di Regioni e Comuni con più di 30.000 abitanti: milioni di euro da destinare allo sviluppo dell’ospedale, dell’aeroporto, dei porti, delle risorse idriche, elettriche, alla riqualificazione delle circa 500 strutture ricettive che pongono l’Elba al secondo posto in Toscana dopo Firenze per visite turistiche, etc. A differenza della precedente proposta di legge, l’attuale prevede la trasformazione dei 7 Comune in altrettante municipalità che eleggeranno un prosindaco ed alcuni consiglieri per mantenere inalterati gli attuali servizi e vicinanza ai cittadini. Inoltre prevede l’introduzione di referendum consultivi e della conferenza dei servizi per impedire che decisioni importanti per la comunità Elbana vengano prese all’insaputa dei cittadini, come nel caso del dissalatore.
5) L’appello agli Elbani che credono nella necessità del Comune unico di unirsi a noi per il bene dell’Elba.
Chiediamo dunque a tutti coloro che credono nelle straordinarie opportunità offerte dal Comune dell’Isola d’Elba di UNIRSI A NOI per il raggiungimento di questo obbiettivo; in particolare a coloro che hanno sempre sostenuto la necessità di un solo Comune per assicurare un brillante futuro alla nostra comunità. chiamateci al telefono o via WhatsApp al n° 331 7307785 o all’indirizzo email: comitato@elbaincomune.it. I vantaggi derivanti dal Comune dell’Isola d’Elba sono visibili scaricando in home page del sito www.elbaincomune.it il file “presentazione” e nella sezione “raccolta firme” il file “brochure”.