Parco, un progetto sulle pinete del Giglio

Avviati gli interventi di rinaturalizzazione e diradamento degli alberi

Nell’ambito del progetto LIFE LETSGO GIGLIO (https://www.lifegogiglio.eu/) è stata da poco effettuata la consegna dei lavori per quello che riguarda il diradamento e la cura della pineta artificiale con finalità di rinaturalizzarne una parte.

L’intervento si prefigge di diradare parte della pineta artificiale che si sviluppa da Giglio Castello verso sud favorendo da un lato la permanenza degli esemplari più robusti e sani e dall’altro agevolando lo sviluppo della vegetazione autoctona (leccio ed altro) che verrà
favorita attraverso il diradamento della pineta e anche attraverso la semina di semi raccolti in loco; si mirerà cioè alla evoluzione della pineta verso formazioni di maggiore complessità biologica e stabilità.

Le pinete artificiali un tempo impiantate al Giglio (e non solo) avevano il duplice scopo di fornire copertura forestale, ma anche quello di preparare il terreno alla rinaturalizzazione dei siti ovvero alla loro evoluzione verso la successiva copertura con piante locali; per eseguire correttamente tutte queste fasi però, tali impianti avrebbero dovuto essere trattati, manutenuti e seguiti, aspetti questi invece totalmente o quasi mancati nel corso dei decenni.

Per questa ragione oggi gli impianti di pineta artificiale si presentano molto fitti, con diverse piante in cattivo stato di conservazione e con un sottobosco molto impoverito; queste ed altre condizioni non ottimali non favoriscono quindi quello che dovrebbe essere il processo di formazione di un bosco più complesso, con una presenza prevalente di piante autoctone, capace di ospitare anche specie animali autoctone e quindi capace di aumentare il tasso di biodiversità. L’intervento inoltre permette di ridurre la suscettibilità delle pinete agli incendi, perché riduce la componente di resinose all’interno delle formazioni artificiali e la necromassa infiammabile a terra.

Gli impianti artificiali di pineta al Giglio sono costituiti da poco più di 60 ettari in diverse zone, solo una decina dei quali ricadono in proprietà pubblica e sui quali si è inteso indirizzare la scelta delle aree.

Le particelle oggetto dell’intervento sono state studiate nel dettaglio; è stato fatto un conteggio delle piante e stimato il materiale da asportare. Sono stati individuati gli elementi da rimuovere e quelli, in buono stato, da lasciare. Ogni azione è stata calibrata al fine di massimizzare la probabilità di successo della successiva rinaturalizzazione.

Da qui si comprende non solo quanto sia oneroso intervenire, ma anche importante farlo, per tanto l’auspicio è che questo processo iniziato grazie al LIFE LETSGO GIGLIO possa rappresentare un inizio affinché tutti i soggetti preposti possano poi continuare ad intervenire fino alla copertura totale degli ettari presenti.

Gli interventi di diradamento si interromperanno prima di Pasqua per poi riprendere in autunno e termineranno entro il 2022. Successivamente saranno attuate dall’Università di Firenze due sessioni di semina di diverse migliaia di ghiande di leccio reperite sull’isola nel 2022 e nel 2023.

Foto Nemo srl

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