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Basta cinghiali, è disastro economico all’Isola d’Elba

Il Comitato per l'eradicazione scrive a Regione, ministri e Commissione Europea

Di fronte ai danni sempre più elevati causati alla biodiversità unica dell’Isola d’Elba e alla sua economia agricola e turistica, il Comitato Eradicazione Cinghiali Isola d’Elba, che riunisce oltre 70 firme tra associazioni ambientaliste, agricole, di categoria, culturali e imprese, ha scritto una lettera al presidente della Regione Toscana: Eugenio Giani, agli assessorati “Agro-Alimentare, Caccia e Pesca” e “Ambiente, Economia Circolare, Difesa del Suolo, Lavori Pubblici e Protezione Civile”: Stefania Saccardi e Monia Monni, ai ministri della “Transizione Ecologica” e “Politiche Agricole, Alimentari e Forestali”: R.Cingolani e S.Patuanelli, ai Commissari Europei e alle Commissioni per l’Ambiente e per l’Agricoltura: W.Sinkevičius, J.Wojciechowski, F.Fink-Hooijer e W.Burtscher, per chiedere un incontro urgente e interventi immediati e risolutivi per fermare l’ecocidio in corso all’Isola d’Elba e per tutelarne l’economia agricola e turistica.

La lettera è stata inviata, per conoscenza, anche ai Sindaci dell’Isola d’Elba, al Presidente e al Direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, alla Provincia di Livorno e all’ISPRA.
Ecco il testo integrale della lettera/appello:

Oggetto: Richiesta di incontro e iniziative urgenti per la grave situazione di disastro ecologico all’Isola dElba dovuta alla proliferazione di ungulati introdotti.

All’Isola, d’Elba (Provincia di Livorno, Toscana), tra gli anni ’60 e ’70 sono stati introdotti, a scopo venatorio, cinghiali (Sus scrofa) fortemente ibridati con esemplari provenienti dall’Europa Centrale e maiali domestici, in un territorio dove l’ultimo cinghiale “maremmano” era stato abbattuto nel 1802.

La popolazione di cinghiali introdotti – consentita da Provincia e Regione Toscana – è esplosa a causa di una fallimentare gestione venatoria che ne ha comportato una maggiore ed esponenziale proliferazione.

Successivamente, su richiesta dei Comuni e dei cacciatori, negli anni ’80, la Provincia di Livorno ha introdotto all’Elba i mufloni (Ovis aries musimon), un’altra specie che si è trasformata presto in invasiva.

Nel 1996, in base a quanto previsto dalla Legge 394/91 sulle aree protette, nel 53% del territorio dell’Isola d’Elba è stato istituito il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Per la metà occidentale dell’Isola d’Elba era già stata istituita, in base alle Direttive europee Habitat e Uccelli , il Sito di Importanza Comunitaria (SIC), ora Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) Monte Capanne Promontorio dell’Enfola, successivamente è stata istituita la ZPS/ZSC Elba Orientale.

In questo delicatissimo contesto, la caccia si è rivelata sempre più uno strumento inefficace e dannoso, il cui impatto è stato acuito dalla decisione della Regione Toscana di dichiarare la zona esterna al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (il 43%) “Area vocata al cinghiale”, dove cioè dovrebbe prosperare un animale alloctono e invasivo e che si era estinto all’Elba più di 150 anni prima della sua sconsiderata reintroduzione, utilizzando animali molto più grandi e prolifici del ceppo estinto.

All’Isola d’Elba è presente un’agricoltura di qualità che si fregia di diverse Denominazioni di Origine Controllata (DOC) e Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e che opera in situazioni spesso difficili, mantenendo anche l’equilibrio idrogeologico di un’isola segnata dall’agricoltura “eroica” dei terrazzamenti e dei muretti a secco.

L’introduzione e la moltiplicazione dei cinghiali e dei mufloni a scopo venatorio sta rendendo vane tutte le misure di protezione della fauna e della flora selvatiche e la valorizzazione del territorio previste dalle normative italiane ed europee: siamo di fronte a un vero e proprio ecocidio e ad un disastro economico di proporzioni enormi, con la scomparsa di molte specie autoctone e la devastazione di coltivazioni di qualità.

Un ecocidio che chiama lo Stato e il Parlamento Italiano, che hanno istituito il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per proteggere la biodiversità e il territorio e l’Unione Europea, che insieme alla Regione ha istituito le ZPS/ZSC, ad assumersi le loro responsabilità per il totale fallimento della tutela delle specie e degli habitat e per il mancato contenimento di due specie alloctone invasive che sono la causa di questo stesso ecocidio.

Solo il Parco Nazionale, in questi anni, è intervenuto attivamente con la cattura e l’abbattimento selettivo degli ungulati, mentre le misure di contenimento esterne al Parco sono state improntate a favorire l’attività venatoria di 300 cacciatori – arrivando fino all’istituzione dell’Area vocata – che tengono in ostaggio 30.000 abitanti, la biodiversità e l’economia di un’intera Isola. Tremiamo solo a pensare cosa accadrebbe alla nostra economia turistica se l’epidemia di Peste suina africana arrivasse sul nostro territorio.

Una situazione così drammatica che il Direttivo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha per ben due volte deliberato per chiedere l’eradicazione di cinghiali e mufloni (ricevendo l’approvazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale – ISPRA) e che, recentemente, 6 sindaci su 7 dell’Isola d’Elba, riuniti nella Comunità del Parco, hanno chiesto alla Regione Toscana di abolire l’Area vocata per il cinghiale e di avviare un progetto di drastica riduzione della popolazione di ungulati, per poi giungere all’eradicazione. Richieste promosse da questo Comitato e dalle associazioni ambientaliste e di categoria ed economiche che lo compongono e alle quali si associa con la consapevolezza che rappresentano l’opinione della stragrande maggioranza dei cittadini elbani.

Per questo il Comitato, le Associazioni e tutti i firmatari che lo compongono chiedono un incontro urgente con l’Assessora regionale all’Agro-alimentare, caccia e pesca e Vicepresidente Stefania Ceccardi, con l’Assessora all’Ambiente, economia circolare, difesa del suolo, lavori pubblici e Protezione Civile Monia Monni e con il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per discutere dell’immediata revoca dell’area vocata al cinghiale e dell’avvio di iniziative – senza deroghe ad hoc per l’Elba di cui si vocifera – per una rapida e drastica riduzione della popolazione di ungulati all’Isola d’Elba. Un incontro con gli organi politici e non con i funzionari degli uffici, perché la questione è di politica ambientale ed economica e riguarda l’ambiente e l’economia della terza isola italiana.

Al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani chiediamo di portare avanti quanto ebbe a dire il suo predecessore Sergio Costa durante un incontro al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: un progetto di forte riduzione delle popolazioni di ungulati in base a quanto chiesto da Parco Nazionale e ISPRA e dai Comuni. Al ministro chiediamo di fermare questo ecocidio, attuando la normativa italiana ed europea e gli impegni internazionali presi dell’Italia nell’ambito della Convention on BIological Diversity Onu e del Decennio Onu per il ripristino degli ecosistemi.

Inoltre, al ministro della Transizione Ecologica Cingolani e dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli chiediamo di riceverci per capire come il MITE e il Mipaas intendano difendere la biodiversità e l’agricoltura di un’isola protetta per oltre la metà da un Parco Nazionale e che, nonostante questo, in 25 anni ha subito perdite enormi e forse irreparabili di specie animali e vegetali e di raccolti agricoli a causa dell’introduzione e della gestione venatoria del cinghiale esterna al Parco e dei mufloni introdotti prima dell’istituzione del Parco.

Al Commissario europeo all’ambiente, oceani e pesca Virginijus Sinkevičius, al Commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski e alla Direzione ambiente dell’Unione Europea chiediamo un’attenta verifica del depauperamento delle risorse biologiche, agricole e della biodiversità dell’Isola d’Elba che la ZPS/ZSC e le normative UE avrebbero dovuto difendere, nonché l’applicazione della nuova Direttiva Biodiversità, in particolare per quel che riguarda la tutela degli habitat e delle specie insulari e della lotta alle specie invasive.

Chiediamo anche che sia valutata la possibilità dell’apertura di una procedura di infrazione per la mancata tutela delle ZPS/ZSC dell’Isola d’Elba determinata dalle politiche venatorie della Regione Toscana e dall’assenza di intervento dei governi italiani fin qui succedutisi.

Contando su sollecite risposte a quanto chiesto, si inviano distinti saluti

– a questo link i materiali di studio elaborati dal Comitato:

Aderenti alla Petizione :

Associazione Albergatori Isola D’Elba (Portoferraio)

WBA (World Biodiversity Association onlus)

Italia Nostra Arcipelago Toscano
Legambiente Arcipelago Toscano

Associazione Costa del Sole (Marciana)

Associazione Amici di Pratesi e Colle d’Orano (Marciana)

Associazione Elba Consapevole Isola d’Elba

Associazione Pedalta (Marciana)

Slow Food Isola d’Elba

ElbaTaste (Isola d’Elba)

Rete Gustose (Isola d’Elba)

Fondazione Villa Romana delle Grotte (Portoferraio)

Fondazione Italo Bolano (Portoferraio)

Confesercenti Isola d’Elba

Confcommercio Isola d’Elba

Coldiretti Isola d’Elba

Produttori Vini DOC Isola d’Elba

Consorzio di Tutela dei Vini dell’Elba

S.Coop. Pelagos (Campo nell’Elba)

S.r.l. Il Viottolo (Campo nell’Elba)

Museo MUM (Campo nell’Elba)

Azienda Agricola I Giardini di Poseidone (Porto Azzurro)

Azienda Agricola Arrighi (Porto Azzurro)

Le Sughere del Montefico S.a.s. (Loc. Montefico – Rio)

Fattoria delle Ripalte Società Agricola S.r.l. (Loc. Ripalte – Capoliveri)

Tenuta delle Ripalte (Loc. Ripalte – Capoliveri)

Azienda Agricola Montefabbrello (Loc. Schiopparello- Portoferraio)

Azienda Agricola Sapereta (Piana di Mola – Porto Azzurro)

Acquabona Gestione Agricola (Loc. Acquabona – Portoferraio)

Azienda Agricola “Villa Mori” (San Giovanni – Portoferraio)

Azienda Agricola Le Vigne Antiche (Portoferraio)

Azienda Agricola Farkas (Loc. Valle di Lazzaro – Portoferraio)

Azienda Agricola La Galea (Campo nell’Elba)

Azienda Agricola La Sabatinaccia (Loc. Valdana – Porto Azzurro)

Azienda Agricola Castiglione (Campo nell’Elba)

Azienda Agricola Chiesina di Lacona (Lacona – Capoliveri)

Azienda Agricola Il Fortino (Loc. Buraccio – Portoferraio)

Azienda Agricola La Lecciola (Rio)

Azienda Agricola Rebua (Loc. Monserrato – Porto Azzurro)

Azienda Agricola Zega (Marciana)

Azienda Agricola Il Lentisco (Porto Azzurro)

Azienda Agricola Regali Rurali (Lacona – Capoliveri)

Somareria dell’Elba (Campo nell’Elba)

Infoelba srl (Portoferraio)

Studio Tecnico D’Errico – Società tra Professionisti (Portoferraio)

TCE Telecomunicazioni S.r.l. (Portoferraio)

Elba Artenaturale (Marciana)

Marlin Blu S.a.s. (Portoferraio)

Agriturismo Orti di Mare (Lacona – Capoliveri)

Agriturismo Amandolo (Cavo – Rio)

Agriturismo Casa Marisa (Loc. Schiopparello – Portoferraio)

Agriturismo del Monte (Porto Azzurro)

Villetta Giuliana Evandro C.A.V. (Lacona – Capoliveri)

Universo Acqua – Poggio di Sole (Loc. Lacona – Capoliveri)

Poggio alle Dune C.A.V. (Loc.Lacona – Capoliveri)

Tenuta Ramaroli di Valle del Caubbio (Lacona – Capoliveri)

Podere San Marco (Portoferraio)

Azienda Burelli Oriano (Norsi – Capoliveri)

Lorenzo Anselmi Appartamenti (Patresi – Marciana)

Campeggio Rosselba Le Palme (Portoferraio)

Hotel Villa Rita (Loc. Colle d’Orano – Marciana)

Hotel Montemerlo (Fetovaia – Campo nell’Elba)

Hotel Sardi S.r.l.s. (Pomonte – Marciana)

Hotel Fabricia (Schiopparello – Portoferraio)

Hotel Galli(Fetovaia (Campo nell’Elba)

Hotel Corallo (Pomonte – Marciana)

Hotel Lo Scoglio Bianco (Loc. Viticcio – Portoferraio)

Hotel Acquamarina (Portoferraio)

Hotel Le Acacie (Naregno – Capoliveri)

Residence Elbazzurra (Naregno – Capoliveri)

Appartamenti Tamerici sas (Naregno – Capoliveri)

Stabilimento Balneare Batignani (Loc. Cavoli – Campo nell’Elba)

Agenzia Immobiliare La tua casa sul mare (Pomonte – Marciana)

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