Abbiamo deciso di aspettare qualche giorno prima di uscire e parlare dell’ultimo consiglio comunale,
cercando, a mente fredda, di analizzarne le reazioni e certe accuse fuori luogo che ci sono state rivolte.
L’attenzione era rivolta prevalentemente sui 3 nostri atti presentati diverso tempo fa: una mozione
sull’intitolazione di una via/strada in memoria di Primo Levi, un’interpellanza sulla chiusura della Scuola
d’infanzia “Il Poggetto” ed un’altra interpellanza sul servizio mensa per scuola d’infanzia e
primaria/secondaria. Partiamo dalla mozione: la motivazione che ci ha spinto a presentarla scaturiva
appunto dall’ultimo episodio di rigurgito antisemita che si è verificato proprio a due passi da noi, a
Venturina, e che vede questo tipo di atteggiamento riaffiorare sempre più frequentemente. Puntavamo
quindi, attraverso la figura di Primo Levi, a creare “un luogo della memoria” dove la cittadinanza avesse
modo di commemorare, riflettere e soprattutto ricordare. Il Sindaco ha però posto una condizione, cioè
quella di doverla affiancare ad un’altra via “di pari dignità” da intitolare alle vittime delle foibe. Lungi dal
voler innescare qualsiasi tipo di polemica, ci limitiamo ad affermare che per noi è da condannare qualsiasi
tipo di violenza e questa proposta non rappresenta nessun problema nonostante non ci sia una dovuta
correlazione. Questo non vale per il Sindaco, che sembra voler incalzare iniziando a comparare il numero di
italiani deportati con quello degli italiani infoibati, trovando solo una squallida chiave di lettura e
dimenticando forse che le strumentalizzazioni di queste due orribili pagine di storia vengono trovate solo
da chi le cerca. La discussione viene meno ma la mozione viene approvata.
L’interpellanza sulla chiusura della scuola “Il Poggetto” è stata discussa abbastanza velocemente: abbiamo
evidenziato quanto sia fondamentale, in un contesto come il nostro, la presenza di un asilo nido e la nostra
proposta era quindi quella di attivarsi il prima possibile nel predisporre quella struttura a tal fine,
concordandosi con la Curia Romana. La risposta dell’amministrazione ha aleggiato però attorno ad un altro
tipo di asilo, per meno giovani.
L’ultima interpellanza riguardante il servizio mensa, è stata discussa quando finalmente era stata trovata
una soluzione a questo problema che si presenta da anni. L’affidamento alla Caput Liberum è una forma
che può soddisfare, riuscendo in questo modo a garantire la continuità del servizio e creando a nostro
avviso la possibilità di offrire un piatto caldo anche agli studenti di elementari e medie, costretti da troppo
tempo a mangiare un panino al proprio banco. Il protrarsi da anni di questa instabilità sembrava però
sfuggire al Sindaco, che cercava di limitare il problema riconducendolo solo agli ultimi giorni di disservizio,
ma alle domande sulla sua cognizione di quanto fosse stata effettivamente chiusa la mensa, si è lasciato
sfuggire un “Non lo so, non me ne interesso io”. Una frase inequivocabile che non è passata inosservata al
pubblico presente. E’ proprio qui che perdendo le staffe si è alzato dalla sedia urtandola ed è uscito
dall’aula consiliare. Abbiamo continuato a discutere col resto dell’amministrazione dicendo che la scusa
della mancanza di spazi non può esigere di sacrificare spazi riservati all’offerta formativa (per esempio
l’aula di robotica) e che comunque non è mai stata prevista neanche una progettazione preliminare per
ovviare al problema. Il bello, si fa per dire, arriva proprio alla fine, quando il Sindaco rientra in aula e chiude
l’interpellanza e il consiglio comunale con un pessimo show benaltrista. Afferma che dovremmo
vergognarci, perché proprio in questo momento che i bambini ucraini muoiono e si nascondono nelle
metropolitane, abbiamo avuto il coraggio di presentare un’interpellanza sul servizio mensa. Conclude
inoltre dicendo che ci stiamo facendo pubblicità e che tanto le prossime elezioni non le vinceremo.
Caro Sindaco, da quanto tempo insistono questi problemi? Quante guerre e morti ci sono ogni giorno?
Perché portare istanze in consiglio è farsi “pubblicità”? Il nostro unico interesse è quello di dare risposte ai
cittadini, dopotutto siamo qui per i risultati ottenuti, non per quelli da ottenere in futuro.
“Caro sindaco, fare interpellanze non è farsi pubblicità”
di Gruppo Consiliare Insieme per Domani
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