Due donne e tre ragazzi ucraini sono arrivati all’Elba

I primi profughi giunti sull'isola. Il commento dell'assessore portoferraiese Marotti

Sono arrivate stasera dall’Ucraina e sono le prime profughe che arrivano all’isola d’Elba. Sono due donne con tre ragazzi di 10,12 e 15 anni. Una di loro è in avanzato stato di gravidanza, perciò il viaggio è stato fatto in aereo fino all’aeroporto di Pisa da dove poi hanno raggiunto il porto di Piombino e in serata si sono imbarcate con i figli sul traghetto per raggiungere Portoferraio. Le donne e i bambini sono alloggiate in appartamenti messi a disposizione di alcuni privati ed hanno l’assistenza e il sostegno oltre che dei loro connazionali che vivono sull’Elba, e che hanno organizzato il trasferimento e l’accoglienza nei nuovi alloggi provvedendo a dotarli di tutto quanto necessario, anche delle associazioni, degli enti e delle scuole che sono pronte ad accogliere i ragazzi già dai primissimi giorni. “Chi arriva dall’Ucraina è riconosciuto a tutti gli effetti come profugo di guerra – commenta Chiara Marotti, assessore portoferraiese e presidente della conferenza zonale dell’istruzione – e quindi i protocolli ministeriali permettono di accoglierli senza particolari procedure all’interno del nostro sistema di istruzione”. In questi giorni l’assessore si è confrontato con i dirigenti scolastici iniziando ad ipotizzare i vari percorsi. “Il nostro istituto – ha annunciato il dirigente scolastico del comprensivo Sandro Pertini – come molte altre scuole italiane in questi giorni si appresta ad accogliere minori stranieri che arrivano dall’Ucraina”. Tra i percorsi previsti il primo è l’alfabetizzazione per l’acquisizione di una competenza basilare della lingua italiana e favorire l’inserimento nel nuovo contesto territoriale. “L’obiettivo non è solo tenerli a scuola – spiega la preside- ma costruire per loro percorsi definiti, che riescano a valorizzare il loro pregresso e a fornire loro strumenti per inserirsi efficacemente nella nuova realtà”. L’istituto comprensivo è sede anche del centro provinciale per l’istruzione per gli adulti, preposto ad accogliere anche gli studenti stranieri tra i 15 e i 17 anni, in un’età che non consente il loro inserimento in un istituto comprensivo ma neanche nelle scuole superiori perché troppo il divario rispetto alle competenze linguistiche.
“In questa situazione di emergenza – sottolinea l’assessore Marotti – anche gli enti locali sono chiamati ad organizzarsi per l’accoglienza di bambini e ragazzi .Fin da subito c’è stata una grandissima collaborazione da parte soprattutto della dirigente dell’istituto comprensivo perchè in questo momento siamo stati allertati per l’accoglienza di bambini in età fino alla secondaria di primo grado. Laddove si verificasse anche l’accoglienza di alunni più grandi anche con la preside degli istituti superiori elbani ci potremo attivare per l’accoglienza”. L’amministrazione di Portoferraio ha previsto già da febbraio corsi per gli studenti e gli alunni presenti di lingua e origine straniera, per la scuola primaria e la secondaria di primo e secondo grado, attraverso dei laboratori ludici per avvicinarsi e approcciarsi alla lingua italiana. “E’ importantissimo – termina Marotti – garantire l’accesso alle nostre scuole, la condivisione di ambienti e spazi sicuri e protetti per questi bambini che da un giorno all’altro si sono visti la vita completamente stravolta. E’ compito soprattutto per una comunità accogliente ed inclusiva come la nostra quello di fare in modo di poter offrire tutte le opportunità di incontro, di scambio e di condivisione perché i bambini hanno diritto al gioco, alla socialità alla pace e noi dobbiamo fare in modo che questo avvenga”.

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