Oggi 24 febbraio 2022 è scoppiata la guerra che si temeva. Nello stesso giorno, 32 anni fa, moriva Sandro Pertini che aveva vissuto due guerre mondiali e quella civile italiana con la Resistenza, per conquistare la democrazia. Diventato presidente della Repubblica Italiana aveva lanciato un appello all’umanità affinché venisse realizzato un disarmo universale controllato: aveva verificato direttamente, e a lungo, le assurdità dei conflitti che l’uomo perpetua dalla notte dei tempi, incapace di trovare un vero dialogo tra i popoli per una convivenza mondiale pacifica. Il potere politico, ai vari livelli, è malato e incapace di andare verso una linea contraria alla storia dell’uomo inseguendo valori. E’ vittima di se stesso in molti casi, alimentando la propria bramosia di potere fino ad arrivare alla sopraffazione degli altri, a livello dei singoli e delle nazioni. Le vicende secolari hanno sancito la stupidità della guerra, ma ancora oggi i potenti giocano come bambini alla guerra, per risolvere questioni politico-economiche, in modo del tutto sbagliato e assurdo. Come bambini procedono litigando, ma non hanno per le mani soldatini di plastica, hanno bombe vere che scagliano su città inermi. Russia e Stati Uniti d’America, ma un po’ tutti nel mondo, sono avvezzi all’uso della forza militare e continuano sulla stessa linea. Dimenticano l’appello che Pertini fece con forza a tutto il mondo, e che la chiesa e i pacifisti continuano a fare da sempre, per costruire una pace duratura. La guerra è poi un business e attraverso vari business va avanti il pianeta per interessi puramente economici, ignorando i bisogni reali della terra e dei popoli, sconvolgendo con inquinamenti di tutti i tipi, grazie a processi industriali e produttivi, la natura, che ripaga l’uomo con l’alterazione del clima a livello globale. Una corsa assurda verso l’autodistruzione. E riportiamo nuovamente, come Circolo culturale che porta il nome del compianto presidente, ciò che ebbe a dire Pertini sul bisogno di pace nel 1982, alla Columbia University di New York, mentre riceveva una laurea ad honoris causa: “Wolfang Goethe, in una sua mirabile poesia, narra la vicenda di due viandanti che in una notte senza stelle vanno fianco a fianco e ognuno nasconde sotto l’ampio mantello una lucerna accesa, sicché l’uno avverte la presenza dell’altro, non dallo splendore della fiamma, ma dall’acre odore del fumo. Così accade nella vita per i singoli e per i popoli: gli uni avvertono la presenza degli altri solo attraverso il fumo acre delle polemiche e dei contrasti. Se invece l’uno aprisse il suo animo all’altro, tutti constaterebbero che hanno le stesse esigenze e quindi le stesse aspirazioni: non estranei l’uno all’altro si sentirebbero non nemici, ma legati tutti allo stesso destino. Tutti i popoli della terra affratellati operino insieme per rendere la vita degna di essere vissuta. Esaltino la loro dignità nella esaltazione della libertà e della pace”.
Stefano Bramanti per il Circolo culturale Sandro Pertini dell’Elba
comunicato stampa Circolo culturale Sandro Pertini Elb