“Bolkestein deve essere una battaglia identitaria”

di Ruggero Barbetti

Lacona dal mare

L’intento di Fratelli d’Italia, illustrato di recente da Giorgia Meloni riferendosi alle spaccature interne alla maggioranza su questo tema, è di dimostrare «in maniera chiara e definitiva chi sta dalla parte di imprese e lavoratori italiani e chi invece vuole regalare questo patrimonio del nostro turismo agli appetiti di multinazionali e grandi gruppi stranieri». «Fratelli d’Italia – ha continuato Giorgia Meloni – sostiene da sempre l’esclusione dei balneari, come degli ambulanti, dalla direttiva Bolkestein».

Per tutta risposta a questa battaglia per le imprese e per il lavoro, ieri 15 febbraio, il Consiglio dei Ministri, all’unanimità quindi anche con i voti di Forza Italia e Lega, ha approvato l’emendamento al disegno di legge concorrenza relativo alle modalità di affidamento delle concessioni demaniali. Il testo del Governo prevede, purtroppo, che le concessioni in essere continuano ad avere efficacia solo fino al 31 dicembre 2023 per cui dal 1° gennaio 2024 si dovrà provvedere ad andare a gara, senza tenere conto di tutte quelle attività d’impresa che hanno costruito la storia che delle innumerevoli località di vacanza nel corso dei decenni.

Intanto, alla Camera nella seduta del 14 Febbraio 2022, si è dato il via alla discussione delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative, alla luce della direttiva nota come Bolkestein. Nella seduta sopra citata, Fratelli d’Italia ha presentato una mozione il cui voto è slittato e probabilmente non sarà votata entro la settimana. Nella mozione si chiede di sostenere in sede di Parlamento Europeo l’inapplicabilità della direttiva per le concessioni marittime, fluviali o lacuali per fini turistico-ricreativi, come già fatto con altre nazioni come Spagna e Portogallo, le quali hanno già potuto prorogare le concessioni senza alcuna contestazione da parte dell’Unione.

Fratelli d’Italia ribadisce con forza come il turismo balneare italiano rappresenti un unicum nel panorama europeo e mondiale, soprattutto grazie agli investimenti sostenuti negli anni dai concessionari, i quali si ritroverebbero di fatto espropriati e continua a chiedere al “Governo dei migliori” di tutelare un settore di fronte ad una direttiva ingiusta, che di fatto contribuirà a svendere le spiagge italiane a favore dei grandi investitori stranieri.

Fratelli d’Italia sta quindi facendo a tutti i livelli, un enorme sforzo per scongiurare l’applicazione della direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali marittime. Non lo fa da oggi, ma lo fa da sempre perché crede che sia prioritario difendere le imprese che hanno reso le nostre coste un esempio di eccellenza e che tanto hanno contribuito al turismo in Italia e all’Isola d’Elba. Lo fa stando all’opposizione del governo nazionale dal quale ci si poteva aspettare un intervento più deciso soprattutto dopo una sentenza del Consiglio di Stato che, stabilendo al 2023 il termine entro cui fare le gare, di fatto entra nelle competenze del Parlamento. Per le altre forze politiche è finito il momento di nascondersi e ora, dopo le nefaste decisioni del Governo, il Parlamento deve dare delle risposte ai nostri imprenditori.

Per Fratelli d’Italia la battaglia per la corretta applicazione della Bolkestein è una battaglia identitaria. Dentro c’è la difesa dell’economia storica e sana non solo del nostro paese ma anche della nostra isola, così come c’è la difesa di un’offerta turistica di qualità. Mettere all’asta l’attività di 30.000 imprese italiane e di centinaia di imprese dell’Elba rischia anche di essere il più grande danno per tutte le imprese ricettive del nostro territorio che potrebbero essere private di offrire un servizio, legato alle prenotazioni turistiche, tanto caro ai nostri ospiti quale è quello fornito sulle nostre spiagge. Continueremo con il nostro impegno, lo faremo in Regione, al Governo e in Europa, ovunque.

P.s.: come troppo spesso accade, anche questa volta Lega Elba non pervenuta.

Ruggero Barbetti

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