In questi giorni c’è stata in Toscana, frutto delle risorse provenienti dal Pnrr, la corsa a proporre( legittimamente) treni più veloci e moderni, spingendosi addirittura a pensare ad un programma di infrastrutture con un progetto di metropolitana di superficie di area vasta costiera per i pendolari, per i turisti, per l’economia. Questi intenti nascevano quasi un annetto fa. Le linee ferroviarie vecchie e sature, si dice da quelle realtà, vanno superate con l’Alta Velocità. Pisa , Livorno, Lucca e Firenze… pare si siano trovate d’accordo sulla strategia da seguire. Ora mi viene da pensare a come è servita l’Elba da “secoli” attraverso la linea Campiglia-Piombino. Certo dei passettini in avanti , e ci mancherebbe altro,
sono stati fatti. Chi non ricorda che quando arrivavi alla stazione di Piombino(il treno a volte non andava neanche al porto) dovevi correre, con il rischio di caduta ,a vedere se fuori c’era il taxi che ti portava al porto piombinese? Ora arrivi a Campiglia, esci a prendere il pulmann o se sei fortunato un “treno” che ti porta a Piombino Marittima. Speri che la nave non sia già partita… .Sempre comunque di disagio si parla… . Per farla corta: pensare anche a rivedere quella linea per noi e per i turisti sappiamo essere utile, oltre che doveroso. I fondi del Pnrr non sono spendibili per queste linee? Ci si pensi in altro modo. Altrimenti si amplificano le disuguaglianze. Le isole hanno bisogno di essere servite, almeno in uguale misura, come altri territori.
La linea Campiglia Piombino e un progetto di metropolitana
di Giovanni Frangioni
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