Sta per arrivare la primavera, mettiamo a nuovo la facciata

Problemi più o meno nuovi e ipotetiche soluzioni per un futuro degno di un'isola bella

La spiaggia di Capobianco (Foto Infoelba)

E così è trascorsa anche la prima settimana del mese più corto dell’anno: Febbraio. Già alle spalle è Gennaio. “Gennaio lampadaio”,  locuzione che sta a  significare che lungo gli scogli si trovano in gennaio molte patelle, da raccogliersi tra acqua e scogli, perché il mare  è in secca e il sole calduccio invita  ad uscire di casa, anche se la pratica ora forse meno frequente,  ormai solo in pochi raccolgono lampade.   Ma, lo sanno tutti che le stagioni (forse) non sono più quelle di una volta, l’ha detto anche la televisione. Spesso e volentieri scatta l’allerta meteo più o meno vera.  Vento e grandine, mareggiate, improvvisi sbalzi di temperatura. Coprirsi bene è importante. Ogni tanto anche sulla nostra isoletta , quella “Verde e Blu”, si abbattono  fulmini a ciel sereno. Una volta e neanche tanto tempo fa, c’era entusiasmo, e propositività , oggi sullo sfondo vediamo pessimismo e sfiducia. In mezzo alle proteste , malumori, scontento stanno arrivando segni di impegno, proposte di novità. Questo si avverte, quando  leggiamo i quotidiani e ascoltiamo il  Tg dell’emittente locale. Le proteste, riguardano problemi veri, i soliti problemi, in primo luogo la salute, la qualità della vita, i trasporti e ora la pandemia. Ospedale, argomento sempre all’ordine del giorno . Possiamo essere soddisfatti del servizio assicurato agli abitanti e agli ospiti di un’ isola? Dobbiamo essere stracontenti perché possiamo viaggiare gratis in elicottero? A proposito di elicottero, che popò di legnate che arrivano in testa all’armatore delle storiche compagnie di navigazione . Ora con l’altra compagnia, quella degli elbani, con due navi in corsa sul canale gli abitanti dell’isola possono stare più tranquilli, e sempre a proposito di elicotteri, la domanda sorge spontanea e l’aeroporto? Altre lagnanze sono indirizzate alle amministrazioni pubbliche. Non ci sono soldi, risponde il sindaco di turno alle domande , alle rivendicazioni non sempre campate in aria dei cittadini. La crisi non risparmia nessuno. Il commercio langue, i negozi chiudono, mancano le case, l’occupazione pure. Colpa della frammentazione amministrativa, secondo alcuni. Sono troppi sette  Comuni. Come competere con altre realtà, altri centri che vivono della la stessa economia turistica? Ci torna in mente quel tentativo di referendum sul Comune unico del 21 aprile di (ormai) troppi anni fa. La maggioranza degli isolani rispose con un netto “no” all’ipotesi di ridurre il numero delle municipalità. Le argomentazioni di chi allora voleva scongiurare il grave pericolo della “cancellazione” di storici piccoli comuni, non ci paiono (ancora oggi) così convincenti. Si affermava, per esempio, che, realizzata l’unione dei Municipi, sarebbero aumentati i costi della politica. I “grandi appalti” avrebbero risvegliato l’interesse di imprese del continente a scapito della economia elbana; gli attuali otto (allora) Comuni avrebbero perso identità e tradizioni; la fusione amministrativa non avrebbe pagato, inutile sperare in incentivi in caso di fusione amministrativa. E via dicendo. Ora, si avvertono segnali nuovi. In campo nazionale il livello di disoccupazione pare che inizi a scendere. Per quanto riguarda il futuro dell’isola, la tendenza sembra voler cambiare e si registrano opinioni opposte.  La Gestione associata per il turismo applica  con successo  nuove strategie di programmazione turistica. Fa lavorare insieme   e remare tutti nella stessa direzione. Lavoro di squadra. Ci sono idee e possibilità. L’osservatorio turistico di destinazione ne è la prova. Non solo mare e sole , ma anche l’enogastronomia gli sport outdoor e la valorizzazione concreta del patrimonio storico e culturale.  Visto che magari, come diceva qualcuno, di cultura non si vive ma la cultura può intanto darci un buon aiuto. Magari la cultura non è il nostro petrolio ma può rappresentarci. Il patrimonio storico e monumentale dell’Elba è cospicuo, il deposito di memorie come un laboratorio del futuro. Può spingere lo sviluppo economico. Anche se lo scopo non è il reddito, può darci un contributo importante. Ma il patrimonio va difeso per essere valorizzato. Anche attraverso la manutenzione ordinaria che spesso trascuriamo. Dai giovani vengono idee nuove o vengono riciclate idee degne di attenzione. Quindi  guai a dimenticare la scuola.  Il suo compito fondamentale è fornire gli strumenti necessari per crescere culturalmente e socialmente, acquisire un certo grado di responsabilità e autonomia e, infine, formare alla cittadinanza e alla vita democratica. Dalla scuola, dai giovani studenti, forse sacrificati più del dovuto dalle regoli stringenti dovute al virus, arrivano segnali di rinascita e di entusiasmo. E allora, torniamo ad alzare l’ambizione, sta arrivando la primavera, mettiamo mano alle pitture, mettiamo a nuovo la facciata, così come abbiamo fatto lo scorso anno e l’altro ancora e all’arrivo di ogni nuova stagione.

pc

 

 

 

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