I rappresentanti delle consulte provinciali Italiane si sono confrontati con il Ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi. Faceva parte della delegazione anche lo studente elbano Pietro Gentili, presidente della consulta provinciale e, pochi giorni fa, eletto vice portavoce dell’ufficio di coordinamento nazionale delle consulte provinciali degli studenti. E’ proprio Pietro che ci racconta l’esito dell’incontro con il ministro “che ringrazio – anticipa – perché si è dimostrato molto disponibile nei nostri confronti”. I delegati delle consulte ( uno per ogni regione) si sono presentati al ministro con una serie di richieste che riguardano l’esame di maturità come annunciato per il 2022, con alcune novità che da giorni vengono contestate dal mondo studentesco italiano. I rappresentanti delle consulte hanno chiesto di eliminare la seconda prova scritta, sospesa con la pandemia e reintrodotta quest’anno, passando poi a discutere dei crediti previsti per l’esito dell’esame di stato. “Abbiamo spostato la discussione sui crediti – spiega Pietro – per ragionare insieme al Ministro su loro cambiamenti. La nostra proposta è di assegnare 70 crediti al percorso scolastico e 30 alla prova di esame. Proposte su cui il Bianchi ha annunciato che rifletterà. E questo è già un piccolo risultato raggiunto anche se poi dovremo valutare il risultato finale”. Obiettivo dei ragazzi ora è passare dalle parole ai fatti. Durante il confronto con il Ministro ogni coordinatore ha esposto i punti relativi alla sua delega. Pietro Gentili essendo dell’ufficio della presidenza ha auspicato risultati concreti per quanto riguarda la riforma della scuola, per inserire in un discorso più ampio anche la questione dell’esame di maturità. “Non abbiamo stabilito entro quanto ci rivedremo con il ministro – termina Gentili – ma spero che siano tempi brevi. Abbiamo l’esigenza di far sapere agli studenti quali saranno gli esiti di questo percorso che dovrebbe continuare con la nostra presenza ai tavoli tecnici nazionali. Abbiamo chiesto tavoli con il ministro e con i tecnici per agevolare il lavoro e non rendere vano quanto fatto fino ad ora con incontri dispersivi”.
