La lettera

“Se hai il Covid devi partorire in continente”

di Giulia Guerini

La nostra Isola, un posto meraviglioso, un luogo unico dove la vita ha un che di magico, di surreale. Crescere i propri figli qui è una grande fortuna. Qui ci conosciamo più o meno tutti, qui, gli inverni sono tranquilli e le estati calde e gioiose, qui si sta bene. Ma qualcosa inizia a non funzionare, qualcosa sta cambiando, problematiche che ci sono sempre state, ora iniziano a presentarsi costantemente in maniera prepotente.
Mi domando, com’è possibile? E spiego cosa. Scopro casualmente, che una futura mamma non potrà vivere con gioia e tranquillità il momento più importante della sua vita. Il parto e la nascita di un figlio. Infatti se hai contratto il Covid, sarai trasferita in elicottero in una struttura del continente. Nel nostro ospedale non esistono corsie Covid 19. Possibile? Possibile che sono stati spesi migliaia di euro per i banchi a rotelle e tanti altri sprechi e non si possa migliorare la nostra struttura ospedaliera? Possibile che nel 2022 dopo due anni dall’inizio di questo incubo non siano state trovate soluzioni a questo e altri problemi della nostra sanità?
La situazione è questa, non solo una mamma dovrà avere paura di essere allontanata dal figlio se positiva, dovrà vivere nel terrore di essere portata lontana da casa, allontanata dalla famiglia e dal figlio appena partorito per poi dover gestire tutto questo in solitudine. Forse stiamo sbagliando qualcosa. Credo che le amministrazioni dovrebbero valutare seriamente questo problema la persona viene prima di tutto, i sentimenti, i traumi, sono prioritari rispetto a tante chiacchiere e pessimi lavori per la comunità tutta. Non aspettiamo ancora .
Guerini Giulia

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