L’AIT, sollecitata dalla quotidiana pressione del crescente sostegno dell’opinione pubblica al CDLM (Comitato per la Difesa di Lido e Mola), è intervenuta con osservazioni scontate e inesatte alle quali è obbligo rispondere.
L’utilizzo di termini evasivi, aggettivi indeterminativi e affermazioni gratuite denunciano il preoccupato tentativo di ribattere elementi concreti ed incontrovertibili portati alla conoscenza della cittadinanza da esperti di rilievo nazionale che hanno studiato a fondo il progetto e ne hanno segnalato le criticità e i rischi.
Sorprende apprendere che, secondo AIT, sono state fatte riunioni, incontri, assemblee durante le quali si è data la possibilità ai cittadini di intervenire per esprimere pareri. Molti cittadini, a partire da quelli che hanno costituito il primo movimento contro il Comitato, anni fa, ricordano le giustificazioni pretestuose sulla scelta del luogo dove far nascere l’impianto o la pervicacia con cui è stata puntualmente evitata ogni segnalazione di rischio ambientale rifacendosi al decreto regionale che ha garantito la non assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Come non si possono definire “grande trasparenza” i sei webinar del 2021 ai quali si poteva assistere solo in ascolto, senza possibilità alcuna di intervenire con domande, opinioni od osservazioni.
L’articolo dell’AIT raggiunge il colmo quando si afferma che a favore del dissalatore c’è il sostegno di “alcuni amministratori locali, delle categorie industriali e artigianali”. Chi sono questi amministratori? Quali sono le categorie industriali e artigianali? Sarebbe utile uscire una buona volta dall’anonimato e dall’approssimazione facendo nomi e cognomi.
Ci risulta che, per quanto riguarda le amministrazioni locali, il Sindaco di Capoliveri non sia più solo e che alcune categorie economiche, come la Confcommercio, abbiano chiaramente preso posizione contraria al dissalatore.
Infine aggiorniamo il pallottoliere dei contrari al Dissalatore. Gli abitanti dell’Isola d’Elba sono 31.593 e non genericamente 30.000. Di questi coloro che possono essersi fatti un’idea sul progetto sono presumibilmente il 63,57%, cioè coloro che stanno nella fascia di età compresa tra 14 a 65 anni (dati ISTAT 1 gennaio 2021), quindi 20.083.
Il CDLM ha oggi 850 aderenti ed è costituito: dal Comune di Capoliveri: 3.857 residenti di cui si stima che il 60% siano contrari al dissalatore; dalla Fondazione Isola d’Elba: che conta 340 soci molti dei quali sono operatori economici; dalla sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra che conta 112 soci. Inoltre circa 2.000 persone possiedono una casa all’Elba e la frequentano d’estate. Gran parte di queste stanno mettendo la loro firma sulla petizione partita appena ieri su Change.org “Cambiare il progetto del dissalatore di Lido e Mola” che ha raccolto per ora oltre 1200 firme. Infine il recentissimo sostegno dell’Associazione Marevivo contribuirà ad estendere il consenso all’Elba e in continente coinvolgendo molte persone che hanno a cuore il futuro dell’Isola e credono in uno sviluppo sostenibile.
Il fronte contrario al dissalatore è ben più consistente del calcolo semplicistico e ingannevole di AIT: sono i dati effettivi a dimostrare che il dissenso va ben al di sopra di quell’inattendibile 1% calcolato da AIT. I cittadini elbani chiedono ascolto e soluzioni alternative.
Il Comitato per la difesa di Lido e Mola
Cronaca Attualità
“Inesatto ciò che asserisce l’Autorità Idrica Toscana”
di Comitato per la difesa di Lido e Mola
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