la lettera

“Grazie”

Cinque anni al Classico, per passione

Gli occhi stanchi, la testa che gira, la mente che è assente, ma che in fondo resiste con le giuste dosi di caffè….Ma poi siamo sempre tutti lì, presenti come non mai . Siamo tutti sempre lì, per ascoltare, per scrivere, per studiare, per non perdere un attimo di vita.
Ho amato e amo ogni singolo momento di tutto questo.
Vale davvero la pena impegnarsi a fondo per qualcosa?
Sì, se serve poi a riaccendere in noi tanta di quella luce che non abbiamo mai avuto; semplicemente SI, se lo facciamo per noi.
Studiare accende ogni piccola luce che è in me, anche quelle che non si vedono, anche quelle che non ne vogliono sapere di brillare.
Adesso sono qui, che a mente lucida, ricordo ogni attimo della mia vita scolastica e, anche se sembrerà strano o banale, sono davvero grata .

E in questi casi, a chi va detto grazie?
Vorrei dirlo per primo al Greco, il mio grande amore, che mi ha insegnato che è proprio vero il detto “la salita è faticosa, ma quando sei su, la vista è meravigliosa”! Grazie per avermi insegnato che davvero NIENTE è impossibile e che proprio le cose che sembrano esaurirci, sono tali perché sono speciali e richiedono qualcosa che è in noi, ma che non è così facile tirare fuori… e, prima di possederti, vogliono solo essere sicure che tu ce la faccia davvero, che tu possa apprezzarle fino in fondo.
Grazie per tutta la fatica e la rabbia , ma soprattutto grazie per avermi aperto un mondo senza il quale non sarei io, dove ho trovato tante risposte alle mie domande e che ne ha suscitate in me altre, grazie per essere stato e per continuare ad essere un mio grande punto di riferimento. Grazie per aver sempre rimesso tutto a posto, per avermi dato la pace di cui avevo bisogno quando tutto andava male e per avermi fatto ritrovare quando mi ero persa, solo fra le tue parole.

Grazie ad Omero, Archiloco, Saffo, Teognide, Mimnermo e tutti loro, ai quali va un grazie speciale perché in ognuno mi sono riconosciuta e soprattutto, grazie per tutte le serate passate insieme fino a tardi, quando indubbiamente avrei preferito uscire o dormire, ma che mi hanno dato molta più evasione di mille birre e mille nottate fuori casa.

Subito dopo, grazie al Latino, che invece mi ha insegnato che nella vita non tutto ciò che sembra più facile, realmente lo è. Grazie per avermi insegnato a non sottovalutare nulla e a non illudermi, ad affrontare ogni sfida con la stessa attenzione e a fare ogni cosa con il massimo impegno, a non avere pregiudizi su niente. Grazie davvero anche per avermi insegnato una lingua che adoro, la mia. Le serate con Omero, Archiloco e Saffo sono state impegnative, ma vi assicuro che anche quelle con Catullo, Cicerone, Cesare e Virgilio non scherzano! Grazie per avermi insegnato il labor limae, l’impegno nel perfezionarsi sempre di più e la concinnitas, l’ordine perfetto grazie al quale ora sono in grado di gestire la mia vita. Grazie per avermi fatto viaggiare molto con i poemi epici, per avermi fatto vivere la guerra tramite i racconti di Cesare e infine, per avermi fatto sognare e rilassare nei paesaggi bucolici di Virgilio.

A questo proposito devo ringraziare anche la letteratura italiana, per aver coltivato i semi di un qualcosa che da sempre è in me. Grazie per avermi fatto amare sempre di più scrivere, la cosa che in assoluto più mi piace fare, senza la quale sarei persa. Grazie per avermi fatto perdere in mezzo alle righe di un testo che stavo leggendo o mentre la mia mano andava da sola, mentre scrivevo… per offrirmi sempre la possibilità di staccare dalla vita reale. Per avermi insegnato, o per aver perfezionato in me il voler annotare tutto della mia vita: le esperienze, le emozioni, i pensieri…, il voler racchiudere tutto questo tra le righe di un foglio per rileggerlo, per ricordarlo, per non perderlo mai più.

Grazie per tutte le regole di grammatica che non hanno niente da invidiare a quelle del Greco o del Latino e che fanno sì che la nostra lingua sia una delle più elaborate, ma anche delle più complete al mondo.

Adesso, vien da sé ringraziare l’Arte, un’altra mia debolezza, un’altra mia passione. Grazie per avermi fatto apprezzare la bellezza per ciò che è davvero, ammesso che se ne possa dare una definizione. Se ne sente parlare così spesso (e spesso in maniera così impropria) che rischiamo di perdere davvero il significato di “bellezza”. L’armonia del corpo umano di una statua greca, i colori di un quadro di Giotto, le forme di una Venere. Ciò che l’uomo ha negli anni considerato “bello” è già di per sé bellezza pura. Grazie per avermi insegnato che i punti di vista cambiano col tempo, che non esiste niente di assoluto. Grazie per avermi fatto piacere perfino le mie forme, se così possono chiamarsi, dopo aver visto quanto fosse meravigliosa la Venere di Botticelli, se pur non esile (fortunatamente non ho mai avuto bisogno di guardare quella di Willendorf per convincermene!).
Se adesso riesco a commuovermi di fronte a un quadro, è merito tuo. Grazie.
Grazie anche alla Storia, importantissima, anche se non siamo mai andate troppo d’accordo..grazie per avermi insegnato che è possibile ricordarsi tanti avvenimenti e tante date e che dire “non ce la faccio” è stupido, oltre che inutile. Grazie per ricordarti di tutto ciò che è stato, per non stancarti mai di scrivere nuove pagine di vita. Grazie perché è solo grazie a te, studiando il passato, che riesco a capire meglio il mondo che vivo, il presente, e questa non è affatto una banalità come può sembrare. Grazie per la memoria, non solo nella speranza che ricordandoci gli errori passati, riusciremo a non ripeterli in futuro, ma soprattutto perché ci sono anche tante cose belle da ricordare che spesso rischiano di essere dimenticate. Grazie anche per farmi sentire speciale, perché anche io, nel mio piccolo, nel mio minuscolo mondo, sto contribuendo a scrivere un pezzo di storia.
Adesso, non so se ringraziarla, la Filosofia…è lei che mi ha fatto riflettere a lungo e intensamente e che proprio per questo ho spesso rifiutato. Grazie, anche se a volte mi fai male, perché la domanda “Perché?” è molto dolorosa, specie se non so come rispondere e spesso è stato più semplice metterti da parte. Te ne stai lì, nascosta dentro ognuno di noi e quando vieni fuori, quando cominci a far nascere il desiderio di sapere (tale è il tuo nome, d’altronde), sconvolgi la vita di chiunque. Grazie per avermi insegnato che di una stessa cosa esistono svariati punti di vista, ma soprattutto grazie per avermi fatto capire che nella vita ci sono un sacco di aspetti che spesso diamo per scontati, ma che senza una giusta riflessione, rischiamo di vivere solo a metà. Grazie per avermi aperto la mente, per avermi reso capace di capire e di pensare. Resti uno dei misteri più affascinanti che esistano, ma anche una delle guide più sicure per il mio pensiero che è ancora inesperto e dentro di me sta crescendo e per questo un grazie sicuramente ti spetta.
Grazie anche all’Inglese, forse da me troppo spesso sottovalutato, che con il tempo ho capito essere una lingua affascinante, che racchiude pensieri . Grazie per essere stato in grado di farmi ricredere, per avermi insegnato che anche nella semplicità di una lingua ,si nasconde la sua virtù e grazie perché viaggiando, ovunque nel mondo, posso sentirmi sempre un po’ a casa.
Grazie infine alla Matematica, alla Fisica, alle Scienze che mi hanno fatto capire che è bello studiare qualsiasi materia, che ognuna di queste è sempre un arricchimento e un esercizio per la mente. Grazie anche per aver suscitato in me tanta curiosità per un mondo apparentemente così distante dalle mie passioni. Grazie per essere state in grado di soddisfare un animo così irrazionale come il mio, perché non c’è niente di più magico della matematica e al tempo stesso, niente di più vero della fisica. Il sapere umanistico risulterebbe incompleto senza di voi, come mi sentirei incompleta io se non fossi in grado di comprendere la realtà materiale intorno a me, se non fossi in grado di affascinarmi per lo studio degli atomi e delle reazioni chimiche.
Mi sembra doveroso adesso, dedicare un grazie speciale, che mai avrei creduto di poter pronunciare qualche anno fa: grazie ai miei compagni, compagni di classe e compagni di vita, compagni soprattutto di questo lungo viaggio che non riesco a credere che stia per finire.
Al liceo ho conosciuto persone profondamente diverse da me: persone che seguono percorsi differenti, modi di fare e di affrontare la vita diversi da me. Ma se posso riconoscerli come una seconda famiglia, è proprio grazie al liceo classico, che è stato in grado di tirare fuori da ognuno di noi la stessa determinazione. Forse è proprio per questo che noi classicisti sembriamo tanto “strani” agli occhi dei nostri coetanei: siamo tutti come fratelli, perché affrontiamo gli ostacoli, anche i più banali, che il percorso di studi pone sul nostro cammino, con una determinazione e un’ostinazione ammirabili, particolari forse per degli adolescenti come noi.
Noi sappiamo non arrenderci mai. Siamo abituati a guadagnarci tutto, a partire da una sufficienza in greco fino a tutti gli obiettivi che ci poniamo nella vita. Non abbiamo paura di faticare, non abbiamo paura di sbagliare, perché se c’è una cosa che ci ha insegnato il liceo è proprio questa: non abbandonare mai i nostri sogni.
Grazie a VOI per avermi insegnato ciascuno qualcosa. Vi adoro tutti, uno per uno, anche se siete diametralmente opposti al mio modo di vivere, siete stati proprio voi ad insegnarmi ad accettare le diversità e a trarne sempre un arricchimento.
Mi avete insegnato a non scoraggiarmi e a non piangermi addosso, dopo avervi visto superare cose più grandi di me che io non sarei mai stata in grado di sopportare.
Vi ho visto combattere ognuno la propria battaglia personale, ho imparato da voi a non mollare mai. Vi ho visto soffrire e lamentarvi spesso per la scuola, per la stanchezza, per la paura di non farcela, ma vi ho visto anche rialzarvi sempre, e con voi anche io. Vi ho visto fallire, ma molte più volte vi ho visto vincere e ogni volta la vostra vittoria è stata un po’ anche la mia, perché in ognuno di voi io mi riconosco.
Grazie di esserci stati e grazie di essere stati voi stessi, sempre.

Per tutto questo, devo ringraziare proprio il liceo classico, i miei genitori e me stessa, per aver avuto la determinazione e la forza di intraprendere questo percorso, che mi ha fatto diventare ciò che ora sono e ciò che voglio essere per sempre.”

Emma Guarguaglini, ex allieva del Liceo Classico

Una risposta a ““Grazie”

  1. Angela Giretti Rispondi

    Vorrei leggere ogni giorno articoli come questo. Grazie infinite Emma per averci regalato le tue emozioni, le tue riflessioni. La scuola è maestra di vita sempre.
    Angela Giretti

    30 Gennaio 2022 alle 11:52

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